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METEO GIORNALE
  • Meteo Portogallo: piogge forti e temporali, allerta gialla in 16 distretti

    Mercoledì 30 Aprile, l’Istituto portoghese del mare e dell’atmosfera (IPMA) ha emesso un allarme meteo giallo per sedici distretti del Portogallo continentale, a causa di precipitazioni intense e possibili temporali, con il rischio di grandine.

    Avvisi meteo differenziati per fasce orarie

    Secondo l’IPMA, le piogge saranno particolarmente forti in diversi momenti della giornata, con un sistema di allerta gialla che varia in base all’orario e alla zona geografica: A partire dalle 03:00 e fino alle 09:00, l’allerta riguarda Faro, nell’estremo sud del Paese. Dalle 06:00 alle 12:00, l’allerta si estende a Beja, Évora, Portalegre, Santarém e Leiria, regioni centrali e meridionali soggette a instabilità atmosferica significativa. Nella fascia tra le 09:00 e le 15:00, l’attenzione si sposta a Castelo Branco, Coimbra, Guarda, Viseu e Aveiro, con un incremento delle precipitazioni previste. Infine, tra le 12:00 e le 18:00, entrano in allerta Bragança, Vila Real, Porto, Braga e Viana do Castelo, nella zona settentrionale, dove si attendono temporali più intensi.

    Allerta meteo anche per Madeira

    L’arcipelago di Madeira rimane sotto allerta gialla fino a giovedì, con previsioni di piogge decrescenti, raffiche di vento e agitazione marittima, che potrebbero condizionare le attività costiere e i collegamenti marittimi.

    Previsioni meteo IPMA: piogge, tuoni e grandine

    Per oggi, l’IPMA anticipa precipitazioni a tratti forti, che potranno essere accompagnate da tuoni e episodi localizzati di grandine, fenomeni che potrebbero causare criticità per le attività all’aperto o per la viabilità, soprattutto nelle ore centrali della giornata. L’allerta gialla, pur essendo il livello più basso della scala di rischio dell’IPMA (che comprende anche arancione e rosso), indica comunque condizioni meteo avverse che potrebbero comportare pericoli specifici per attività sensibili alle variazioni meteorologiche.
  • Iguazú, un viaggio oltre il velo dell’acqua

    Inviato da un lettore, rivisto dalla redazione La prima volta che ho sentito parlare delle Cascate dell'Iguazú, non riuscivo a immaginarne la potenza. Eppure, quando finalmente sono arrivato, in quel lembo di terra al confine tra Argentina e Brasile, ho capito che nemmeno la più fervida immaginazione avrebbe potuto prepararmi a uno spettacolo tanto immenso. Iguazú è un nome che, da solo, sembra evocare il suono dell'acqua che si tuffa nella gola della terra. Il paesaggio appare all’improvviso, quasi senza avvisare, tra distese infinite di foresta verde e cieli carichi di umidità. Qui, nell’estremo nord della provincia di Misiones, dove l’Argentina abbraccia il Brasile e sfiora il Paraguay, la natura ha creato un miracolo: più di 270 salti d’acqua che precipitano selvaggiamente, intrecciandosi come fili di una gigantesca tela vivente.

    Dove si trova Iguazú

    La città di Puerto Iguazú è la porta d’accesso a questo universo di umidità e rombo costante. Sorge a pochi chilometri dalle cascate stesse, ed è un crocevia di culture e lingue, dove si respirano storie di confine, di commerci antichi, di incontri mai del tutto raccontati. È un luogo che vive in simbiosi con la giungla, con quella natura impetuosa che detta il ritmo della vita quotidiana. Oltrepassato il centro urbano, il paesaggio si trasforma velocemente: la vegetazione si infittisce, il verde diventa quasi accecante, e ogni passo verso il Parque Nacional Iguazú è un viaggio dentro l'anima della foresta subtropicale.

    La geografia spettacolare del territorio

    Il terreno qui è un mosaico di colline morbide e depressioni profonde, scolpite nel corso dei millenni dall’azione incessante dell’acqua e del vento. Le cascate si formano dove il fiume Iguazú, dopo aver percorso oltre 1300 chilometri, incontra una serie di formazioni rocciose basaltiche. È come se la terra stessa si spezzasse in mille frammenti, creando una coreografia vertiginosa di salti, spruzzi e vapori. Tra tutte le meraviglie, il cuore pulsante è senza dubbio la Garganta del Diablo, un abisso impressionante dove l'acqua si getta con una furia quasi primordiale da oltre 80 metri di altezza. Quando mi sono trovato davanti a quella cortina bianca e urlante, ho sentito di essere parte di qualcosa di infinitamente più grande di me stesso. Ogni cascata, grande o piccola che sia, disegna un suo percorso unico, e la selva attorno sembra chinarsi in un abbraccio reverente. Gli alberi giganti, i rampicanti che si arrampicano fino al cielo, i fiori dai colori impossibili: tutto contribuisce a costruire un ecosistema vibrante e delicato.

    Le opportunità di svago nella natura più pura

    Visitare le cascate di Iguazú non significa soltanto ammirarle da lontano. È possibile vivere mille avventure, tutte diverse, tutte entusiasmanti. Io ho scelto di perdermi nei sentieri del parco, camminando su passerelle sospese che sfiorano la vegetazione e attraversano ruscelli ribollenti. Ogni curva offriva una nuova prospettiva, ogni scorcio un quadro naturale che avrei voluto poter dipingere. Chi cerca l’adrenalina può optare per un giro in gommone fin sotto le cascate: un’esperienza che mi ha lasciato senza fiato, letteralmente, mentre il fragore dell’acqua copriva ogni altro suono e il corpo veniva inondato da un turbine fresco e potente. Altri ancora scelgono di esplorare la foresta in jeep o di sorvolare il fiume in elicottero, per cogliere dall’alto l'immensità di questo regno d'acqua e verde. Anche l’incontro con la fauna locale regala emozioni indimenticabili. Ho incrociato scimmie dispettose, farfalle dai colori cangianti, tucani dal becco sgargiante e coati curiosi che si avvicinavano senza timore. Ogni creatura sembrava parte di un antico rito naturale che continua da sempre, indifferente allo scorrere del tempo umano.

    Il clima che plasma ogni esperienza

    Il clima di Iguazú è una presenza costante, un respiro caldo e umido che avvolge ogni momento della giornata. Durante i mesi estivi, da novembre a marzo, il termometro può superare i 35 gradi, mentre il cielo si apre spesso a rovesci torrenziali che in pochi minuti trasformano i sentieri in ruscelli. L’umidità raggiunge livelli tali che ogni movimento diventa più lento, più misurato, come in una danza silenziosa con la natura. L'inverno, da giugno ad agosto, porta un'aria più mite e secca. È il momento ideale per chi desidera esplorare senza l'assillo del caldo estremo, godendo di giornate luminose e temperature che raramente scendono sotto i 15 gradi. Anche in questa stagione, tuttavia, l’acqua rimane protagonista: il vapore che si alza dalle cascate crea arcobaleni evanescenti, regalando a ogni sguardo una promessa di meraviglia. Ho amato entrambe le sfumature climatiche: la furia dei temporali estivi, con l’acqua che scorreva copiosa tra i capelli, e la dolcezza delle mattine invernali, quando una nebbia sottile sembrava sussurrare segreti antichi ai viandanti.
  • Meteo: piogge intense a Maggio, ecco dove colpiranno

    Con l’avvio del mese di Maggio 2025, il quadro meteo europeo si presenta dinamico e fortemente influenzato da una vasta circolazione depressionaria in sede atlantica, che tenderà progressivamente a coinvolgere anche il bacino del Mediterraneo centrale. L’ultima emissione del modello ECMWF mostra una significativa anomalia precipitativa su gran parte dell’Europa centrale e orientale, con accumuli che raggiungono e superano i 100 mm in diverse aree comprese tra Svizzera, Slovenia, Croazia e Austria. In queste zone, le piogge abbondanti e persistenti saranno accompagnate da un calo termico sensibile, oltre che da un probabile aumento del rischio idrogeologico. Nel contesto più ampio del continente, l’area iberica e parte del Nord Africa, come l’Algeria, mostreranno anch’esse valori significativi di precipitazione, specie sul versante orientale, con punte superiori a 80 mm.  

    Tendenza meteo in Italia dal 1° Maggio 2025

    Le proiezioni meteo per l’Italia dal 1° al 14 Maggio 2025, secondo il modello ECMWF HRES, indicano una fase instabile e piovosa per molte regioni del Centro-Nord, con fenomeni anche di forte intensità localizzata. Il quadro che emerge dalla mappa allegata mostra una distribuzione irregolare ma diffusa delle precipitazioni sul territorio italiano, con una netta distinzione tra le regioni settentrionali e quelle meridionali.  

    Nord Italia: piogge persistenti e rischio alluvionale localizzato

    Il Nord Italia sarà probabilmente il settore più colpito dalle precipitazioni accumulate, con picchi superiori ai 100 mm nelle aree alpine e prealpine, specialmente tra Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Le città di Milano, Torino, Genova e Venezia dovranno fare i conti con giornate uggiose, spesso caratterizzate da rovesci temporaleschi, venti moderati e un notevole incremento dell’umidità relativa. Le fasce pedemontane potranno registrare precipitazioni superiori a 120 mm, specialmente nei settori occidentali. Tale accumulo risulterà particolarmente impattante anche per i bacini fluviali minori, dove non si esclude l’innesco di criticità idrogeologiche locali, in particolare nel Cuneese, Comasco e Trevigiano.  

    Centro Italia: piogge a tratti intense su Toscana, Umbria e Marche

    Nel Centro Italia, la situazione sarà più variegata ma comunque improntata all’instabilità. Toscana, Umbria, Lazio e Marche registreranno accumuli pluviometrici che potranno raggiungere valori compresi tra 40 e 80 mm. Le province interne, come Perugia, Arezzo e Macerata, vedranno un’alternanza tra giornate piovose e brevi pause soleggiate, ma il quadro generale sarà dominato da frequenti passaggi perturbati. Roma potrebbe osservare precipitazioni totali comprese tra 20 e 30 mm, distribuite in modo disomogeneo lungo l’arco temporale del periodo, con maggiore intensità tra il 3 e il 6 Maggio. Il fronte instabile sarà accompagnato da una circolazione ciclonica in quota che favorirà lo sviluppo di fenomeni convettivi localizzati, soprattutto nelle ore centrali del giorno.  

    Sud Italia e Isole: maggiore variabilità, ma con fenomeni significativi su Sicilia e Calabria

    Il Sud Italia, al contrario, presenterà una maggiore variabilità atmosferica, ma con focus importanti sulle regioni tirreniche e ioniche. Le province di Cosenza, Reggio Calabria e Catania saranno interessate da precipitazioni significative, con accumuli previsti fino a 60 mm nei settori interni della Calabria e sui rilievi dell’Etna. La mappa evidenzia un importante nucleo di precipitazione anche sul versante settentrionale della Sicilia, tra le aree di Palermo e Messina, dove si potranno toccare i 40-50 mm. La Sardegna, invece, sembrerebbe parzialmente esclusa dalle perturbazioni più intense, con fenomeni localizzati e accumuli che raramente supereranno i 15-20 mm, principalmente sui rilievi orientali del Nuorese. Le temperature al Sud e sulle Isole si manterranno su valori più miti rispetto al Centro-Nord, ma non mancheranno oscillazioni termiche dovute ai passaggi nuvolosi e al contributo dei venti umidi da sud-est.  

    Maggio parte sotto il segno dell’instabilità: attenzione ai prossimi sviluppi meteo

    Nel complesso, l’avvio di Maggio 2025 sarà caratterizzato da un regime barico instabile, associato alla discesa di correnti fresche atlantiche che interagiranno con masse d’aria più calde mediterranee, generando così frequenti episodi di maltempo anche intenso, in particolare nelle regioni settentrionali e centrali. Non si escludono episodi temporaleschi di natura convettiva, con grandinate e locali colpi di vento, specialmente tra il 5 e il 10 Maggio. Questa situazione è il frutto di una circolazione atmosferica bloccata, con l’anticiclone delle Azzorre posizionato troppo a ovest per proteggere l’Italia da queste continue infiltrazioni perturbate. Le previsioni meteo andranno dunque seguite con particolare attenzione, in quanto l’evoluzione prevista potrebbe accentuare i fenomeni a ridosso delle aree montane e collinari, con impatti significativi anche sul territorio urbano.

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Caldo torrido alle porte

Quella scorsa è stata l'ultima giornata gradevole dal punto di vista termico per chi abita ai Castelli Romani: massime a ridosso dei 30 gradi e minime notturne in grado di rinfrescare le case sono condizioni accettabili per luglio.

 

 

Purtroppo questo non si potrà dire per i 3 giorni che abbiamo davanti: l'Anticiclone Africano invaderà parte del nostro Paese ed il suo alito caldo non darà scampo nemmeno agli abitanti delle Colline Romane. Alla quota di 300 metri si potranno già oggi toccare i 33/34 gradi e sopra i 30 gradi andranno tutti i comuni fino a 700 metri di quota. Domani 15 e soprattutto dopodomani 16 le massime saliranno ulteriormente con i comuni sui 300 metri che sperimenteranno massime di 36/37 gradi, 34/35 gradi a 500 metri e sulle Rocche poco abituate alla massime over 30 si potranno avere venerdì massime di 31/32 gradi. I nostri modelli non prevedono temporali che possano dare una rinfrescata.

Le minime andranno di conseguenza ed il calo notturno sarà estremamente limitato: prevediamo per la notte tra giovedì e venerdì minime di 25/26 gradi sui comuni ubicati su colli scoscesi, saranno quindi notti difficili. Andrà meglio per chi vive in valli e conche: Pratoni del Vivaro, Vallericcia e le conche pedemontane che circondano i Colli Albani avranno invece minime sui 20 gradi.

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