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METEO GIORNALE
  • Il meteo dell’Estate è diventato una sofferenza per tutti

      Negli ultimi anni, il meteo dell’Estate in Italia ha assunto una forma decisamente diversa rispetto a quella che conoscevamo fino a qualche decennio fa. Le tradizionali alternanze tra giornate calde e temporali estivi hanno lasciato spazio a un lungo periodo di caldo intenso e persistente, in cui le temperature restano stabilmente oltre le medie climatiche stagionali.   Questo fenomeno, ormai ricorrente, è fortemente legato alla presenza sempre più invadente dell’Anticiclone Subtropicale, un sistema di Alta Pressione di origine africana che si è imposto sullo scenario meteorologico europeo, determinando un clima estremamente stabile e torrido.   Un tempo si pensava che l’Estate del 2003, segnata da un caldo record, fosse un’eccezione irripetibile. Invece, col passare degli anni, si è rivelata il primo campanello d’allarme di una tendenza che si sarebbe presto consolidata. Gli anni 2007, 2012 e 2015 hanno mostrato ulteriori segnali di questa deriva climatica, ma è dal 2022 che il fenomeno ha assunto caratteristiche di regolarità. Da allora, ogni stagione estiva si distingue per la sua eccezionale longevità e per l’insistenza dell’Anticiclone Africano sull’area mediterranea e sulla Penisola Italiana.  

    Anticiclone Africano: un dominio sempre più radicato

    Il ruolo principale in questa trasformazione climatica lo gioca l’Anticiclone Africano, una figura barica capace di portare stabilità atmosferica estrema e temperature roventi per periodi anche superiori alle due settimane. Le sue radici affondano nel cuore del Sahara, ma la sua influenza si estende ormai frequentemente fino all’Europa centrale, travolgendo il nostro Paese con ondate di calore che non accennano a diminuire.   Le massime giornaliere, soprattutto nel Sud Italia, raggiungono spesso valori intorno ai 40 °C, con picchi anche superiori nelle aree interne e lontane dal mare. Tuttavia, neppure le zone del Centro-Nord restano immuni: la Pianura Padana, la Toscana, le coste dell’Alto Adriatico e persino quelle della Liguria stanno vivendo Estati sempre più afose. Città come Roma, Firenze, Bologna, Bari, Cagliari e molte altre registrano con frequenza crescente record termici che fino a pochi anni fa sembravano impensabili.   A rendere ancora più difficili da affrontare queste fasi di calura estrema sono le notti tropicali, durante le quali le temperature non scendono quasi mai sotto i 25 °C, impedendo un reale recupero del corpo e favorendo un accumulo progressivo di stress termico.  

    L’Italia e l’Europa sotto una cappa calda e immobile

    Questo nuovo assetto meteo non è frutto di un caso, ma si inserisce all’interno di un contesto globale segnato da un cambiamento climatico rapido e inarrestabile. Gli esperti meteo e i climatologi indicano il rafforzamento delle strutture di Alta Pressione subtropicali come uno degli effetti più evidenti del riscaldamento planetario.   Le classiche correnti atlantiche, che un tempo riuscivano a scorrere fino al Mediterraneo portando aria più fresca e instabile, faticano sempre di più a penetrare nel nostro continente. Quando lo fanno, trovano un ambiente saturo di calore e umidità che trasforma gli impulsi temporaleschi in eventi estremi, spesso violenti e distruttivi.   Secondo il NOAA, il servizio meteorologico statunitense, l’indebolimento delle correnti a getto polari sta favorendo la stagnazione dell’aria calda su vaste porzioni del globo, inclusa l’area mediterranea. Questa configurazione rallenta il naturale ricambio atmosferico e prolunga la durata delle ondate di calore, dando origine a scenari sempre più simili a quelli tipici delle fasce tropicali.  

    Il Mediterraneo si trasforma in un mare subtropicale

    Le acque del Mar Mediterraneo stanno registrando temperature superficiali eccezionalmente elevate, che amplificano ulteriormente l’effetto delle ondate di calore sull’atmosfera. In Estate, il mare agisce come un gigantesco serbatoio di calore, restituendo parte dell’energia accumulata sotto forma di umidità e instabilità latente. Questo contribuisce alla formazione e al mantenimento di anticicloni statici, in grado di occupare la stessa zona geografica per settimane intere.   Gli ultimi anni — in particolare il 2022, il 2023 — hanno confermato questa tendenza. Si tratta di stagioni caratterizzate non solo da picchi termici da record, ma anche da lunghissimi periodi di assenza di piogge significative, con gravi ripercussioni sul bilancio idrico nazionale e sulla salute dei suoli.  

    Caldo eccessivo: un problema per la salute e la società

    Le implicazioni di questo nuovo assetto meteo non si limitano all’ambito climatico. L’Estate italiana contemporanea rappresenta una vera e propria sfida per la salute pubblica, l’agricoltura, la gestione dell’acqua e la vivibilità urbana.   L’aumento delle isole di calore nelle città, favorito dalla cementificazione e dalla scarsità di spazi verdi, rende le aree metropolitane sempre più difficili da abitare durante i mesi più caldi. L’uso dei condizionatori d’aria è in costante aumento, con conseguenti picchi di consumo elettrico che mettono sotto pressione le reti energetiche.   Parallelamente, crescono i casi di colpi di calore, disidratazione e altri disturbi legati al caldo, in particolare tra le persone anziane, i bambini e i soggetti fragili. Gli ospedali segnalano un aumento delle emergenze nei mesi di Giugno, Luglio e Agosto, con reparti spesso sotto pressione proprio a causa delle temperature elevate.   Le campagne agricole devono fare i conti con una gestione dell’irrigazione sempre più complessa e costosa, mentre molte coltivazioni soffrono per la scarsità d’acqua o la sovraesposizione solare. Le condizioni meteo attuali stanno dunque ridisegnando, giorno dopo giorno, il volto dell’Estate italiana, trasformandola in una stagione sempre più lunga, rovente e difficile da gestire.
  • Meteo: la data del ritorno del caldo africano, tutto confermato

    L’ondata di fresco che in questi giorni ha riportato un clima più respirabile, soprattutto al centro-sud, è riuscita a spazzare via momentaneamente l’afa africana. I venti da nord hanno fatto calare l’umidità, le temperature si sono riportate entro soglie accettabili e le notti sono tornate vivibili anche in pianura. Ma questa parentesi è destinata a chiudersi rapidamente. Già nel weekend l’anticiclone comincerà a rimontare verso nord, accompagnato da una nuova massa d’aria rovente che farà decollare le temperature. Il vero cambio di passo meteo, però, avrà inizio con l’arrivo della nuova settimana, quando il caldo tornerà a farsi intenso, esteso e persistente.   Segnate la data: da martedì 15 luglio prenderà il via una nuova ondata africana destinata a colpire l’Italia da nord a sud. Sia chiaro, farà caldo già da domenica, ma le peggiori condizioni di disagio e afa arriveranno da martedì! [caption id="attachment_330625" align="alignnone" width="1680"] Mappa della pressione e dei geopotenziali per Martedì 15 Luglio - Ondata di caldo in vista[/caption]   Le aree più esposte saranno le pianure del nord, il medio versante tirrenico e le zone interne del sud e delle isole maggiori. A Milano si prevedono 35 gradi, ma con una percezione vicina ai 38 per l’umidità crescente. A Verona, Bologna e Ferrara si potranno toccare punte di 36-37. Roma salirà fino a 37, Firenze fino a 38, con minime tropicali anche oltre i 25 gradi. A Napoli, Foggia e Cagliari le massime oscilleranno tra 36 e 38, mentre a Catania e Palermo si potrà sconfinare anche oltre.  

    Un’onda lunga e persistente

    Stavolta il caldo rischia di essere ancor più duraturo, spinto da una struttura anticiclonica ben salda che tenderà a consolidarsi sul Mediterraneo centrale per diversi giorni. Il disagio sarà accentuato dall’umidità e dalla scarsa ventilazione, specie nelle aree urbane e lungo le coste tirreniche. Le notti torneranno opprimenti, mentre le ore centrali del giorno si faranno sempre più roventi, in particolare nelle zone interne pianeggianti.   Il meteo della prossima settimana dunque cambia tono, virando verso un caldo pienamente africano. Non mancherà qualche forte temporale, come visto in questo articolo.   Restate sintonizzati per seguire l’evoluzione meteo di questa ondata di caldo in arrivo e per scoprire se ci saranno margini di attenuazione o ulteriori rincari termici nei prossimi giorni. Estate 2025 come quella del 2003? Leggi qui >>>
  • La notizia meteo che molti di voi non riusciranno a mandar giù

      La situazione meteo attuale è chiara a tutti. Dopo una lunga fase di temperature ben al di sopra della media, finalmente da alcuni giorni si comincia a respirare. Addirittura in Alcune regioni del nord si è scesi a valori praticamente autunnali, con minime vicine a 10 gradi e localmente persino al di sotto. Stiamo parlando di valori molto freddi, ma che vengono ulteriormente amplificati per il fatto che si veniva da un periodo bollente.  

    Aria più temperata e instabilità estiva

    Il flusso di correnti occidentali, decisamente più umide e meno roventi rispetto alle masse d’aria africane, trasporta con sé aria oceanica capace di attenuare l’eccessivo riscaldamento del suolo. Questo tipo di circolazione favorisce una maggiore instabilità atmosferica nelle ore centrali della giornata, quando la spinta convettiva raggiunge il suo apice.   La differenza sostanziale rispetto ai giorni dominati dalla Alta Pressione africana è che la presenza di aria nettamente più fresca in quota genera un contrasto termico favorevole alla formazione di cumulonembi, con un conseguente aumento dell’attività temporalesca nelle zone montuose e nelle aree adiacenti. Questi temporali non solo mitigano le temperature, ma rinnovano anche l’aria, offrendo serate più fresche e notti finalmente più respirabili, anche nelle aree urbane densamente abitate. Un sollievo per tutti, insomma!  

    Tornano i temporali estivi pomeridiani

    Un aspetto fondamentale di questa fase meteo è legato alla distribuzione delle piogge. La nuova configurazione barica favorisce una maggiore instabilità atmosferica localizzata, in particolare durante le ore più calde del giorno. I temporali di calore, generati dalla combinazione tra riscaldamento del suolo e umidità in arrivo dall’oceano, tenderanno a svilupparsi sulle zone alpine, prealpine e appenniniche, per poi spingersi progressivamente verso le aree di pianura, soprattutto nelle ore serali.   Questa modalità di precipitazione, benché non sempre regolare nella sua distribuzione spaziale, è tipica della stagione estiva e svolge un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio idro-climatico delle regioni interne. Non sono da escludere episodi localmente intensi, con forti rovesci concentrati in brevi periodi, ma del tutto congrui al pattern in auge.  

    Italia divisa tra influssi oceanici e resistenze africane

    Dal punto di vista geografico, non tutte le regioni sono interessate nello stesso modo da questa nuova impostazione meteo. Il Centro-Nord è stato interessato in maniera nettamente maggiore, mentre il Meridione è rimasto ai margini. Pochissime le piogge sulle Isole Maggiori e qua e là al Sud, a parte casi rari come il nubifragio di Napoli.   Il cambiamento nella circolazione atmosferica ha però portato anche a un’evoluzione del regime dei venti. Dopo settimane dominate da correnti africane deboli e stagnanti, l’arrivo di aria atlantica favorirà un aumento della ventilazione, con effetti benefici sulla percezione del caldo. Il ritorno del maestrale e delle brezze di mare è risultato particolarmente evidente lungo le coste tirreniche e in Sardegna, ma anche l’Adriatico beneficerà di una maggiore variabilità e di venti più vivaci.  

    La domanda che tutti si fanno: flusso atlantico stabile o temporaneo?

    L’incognita principale riguarda la durata di questa fase più temperata. I modelli meteorologici indicano una possibile persistenza del flusso occidentale per diversi giorni, ma non escludono un possibile tentativo di rimonta dell’Anticiclone Africano verso la metà del mese. Anche piuttosto brutale.   È possibile che ci sia un clima spiccatamente più caldo a cominciare da Lunedì 14. Ma in realtà alcuni modelli vedono la possibilità di gocce fredde retrograde, a cominciare dalla fine della seconda decade di Luglio. Mentre sul finire del mese il caldo sarebbe veramente più intenso. Ecco perché sicuramente tornerà la canicola, ma tutti noi ci auguriamo che non sia una fase meteo feroce come quella che abbiamo subito a fine giugno.

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