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METEO GIORNALE
  • Il Meteo va verso Diffusa Neve e Forte in pianura in molte Regioni in Italia

    Attualmente, capire le prospettive meteo climatiche per il mese di dicembre si rivela una sfida complessa. È fondamentale riconoscere che le teorie proposte sono numerose e alcune di queste potrebbero rivelarsi sorprendenti.

     

    Dobbiamo ammettere che ci confrontiamo con teorie in contrasto tra loro, presentando scenari completamente differenti che non forniscono indicazioni precise sul possibile andamento del primo mese invernale. La questione principale rimane: avremo un dicembre tradizionalmente invernale oppure ci troveremo di fronte alle abituali anomalie climatiche?

    Per anomalie climatiche intendiamo la frequente presenza dell'Anticiclone Africano o temperature persistentemente più alte delle medie stagionali. Questo è uno scenario che non possiamo escludere. È importante considerare che El Nino potrebbe esercitare un impatto negativo sul primo mese invernale. Però, c'è una considerazione da fare, il primo scorcio di dicembre potrebbe essere freddo, forse di poco sotto la media al Nord Italia, in particolare nel settore occidentale più protetto dai venti freddi per la presenza dell'arco alpino, ma probabilmente mediamente sotto media nel resto del Paese.

     

    C'è da considerare il Vortice Polare, che potrebbe cambiare completamente le previsioni. Il Vortice Polare è un fattore imprevedibile che potrebbe stravolgere le previsioni mensili, supportato da diversi modelli meteorologici molto interessanti. Non trascurabile è la continua previsione di uno Stratwarming che avvierebbe una fase fredda, anzi, un rischio di gelo.

    Attualmente, il Vortice Polare è più marcato verso il Nord America, dove il meteo è decisamente invernale.

     

    Tutti i modelli schematici di comportamento del clima suggeriscono un dicembre instabile, con un meteo che potrebbe oscillare tra brevissimi periodi di alta pressione e improvvisi abbassamenti di temperatura. Potrebbe persino nevicare a quote molto basse, forse proprio durante le vacanze natalizie in pianura. Ed anzi, i primi tentativi ci saranno entro la festività del lungo Ponte dell'Immacolata. Per altro, quel periodo dell'anno è spesso frequentato, negli ultimi anni, dalle prime fasi rigidie e nevicate alle basse quote, se non anche in pianura nel Nord Italia.

     

    Da parte nostra, come probabilmente avrete intuito dai nostri precedenti studi, riteniamo che dicembre sarà un mese parecchio instabile, con una prosecuzione di tale variabilità anche a gennaio, dove però potrebbe avere un maggiore impatto il gelo siberiano, con l'anticiclone termico russo. Dunque, dobbiamo essere pronti a ogni evenienza.

    Siamo certi che non ci annoieremo; vivremo un dicembre pieno di potenziali sorprese. Se queste sorprese saranno numerose o meno, lo scopriremo. Crediamo che le possibilità siano ampie, ma tra convinzione e realtà ci può essere una grande differenza, che solo i fatti potranno chiarire.

    Da giorni abbiamo iniziato a indagare su argomenti di attualità, come le tendenze meteorologiche e climatiche per l'inverno 2023-2024. Abbiamo fatto dei riferimenti al passato perché qui la meteorologia ed il clima lo studiamo per capire il futuro. Gli schemi climatici sono determinanti per sapere che tempo farà. Non molti sanno che i modelli matematici, e da sempre, come anche facevano i meteorologi del passato, tutti basano la previsione meteo partendo dalla situazione atmosferica, ed il clima del passato è determinante per individuare quale range potranno avere i fenomeni atmosferici del futuro.

     

    In questa fase non avremo il Buran, che è quel venti gelido che viene dalla Siberia, ma irruzioni di aria polare e artico marittima.

     

    L'irruzione di aria artico marittima è un fenomeno atmosferico caratterizzato dall'afflusso di masse d'aria fredde provenienti dall'Artico. Queste masse d'aria, quando passano sul Mare di Norvegia, si riscaldano leggermente, diventando meno fredde e più instabili rispetto all'aria polare, che è invece più fredda. Queste correnti di aria artico marittima, attraversando il Mare di Norvegia, acquisiscono caratteristiche di instabilità, portando a condizioni meteo variabili in Italia, come precipitazioni, raffiche di vento e una diminuzione della temperatura.

    Lo spessore di un'irruzione di aria artico marittima può variare, influenzando diversamente le condizioni meteo. In Italia, l'effetto si manifesta con un abbassamento delle temperature e un aumento dell'instabilità atmosferica, soprattutto nelle regioni settentrionali e lungo le coste esposte ai venti nord-occidentali.

     

    Un'irruzione di aria polare in Europa e Italia si verifica quando masse d'aria molto fredde, talvolta gelide, provenienti dall'Artico raggiungono il continente. Queste masse d'aria sono più asciutte e instabili rispetto all'aria artico marittima e, una volta in movimento verso sud, possono causare intense ondate di freddo. In Scandinavia, queste masse d'aria stazionano portando temperature estremamente basse, e il loro spostamento verso sud può avere effetti significativi sul clima europeo, incluso quello italiano.

     

    La Sardegna, essendo la regione italiana più esposta ai venti di nord-ovest, è particolarmente influenzata dalle irruzioni di aria artico marittima e polare. Queste correnti d'aria preferiscono ingressi nel Mediterraneo attraverso la Valle del Rodano o dalla Porta di Carcassone, influenzando il clima dell'isola con un abbassamento delle temperature e un aumento dell'instabilità atmosferica. Però, l'anticiclone sembrerebbe spingere verso est la struttura con la massa fredda, e maggiormente interessate dal freddo potrebbero essere le regioni adriatiche. Per altro, le irruzioni di aria fredda sembrano avere un mix tra aria polare e quella marittima, quindi non gelida, ma ideale per avere comunque neve a bassa quota.

     

    In Valle Padana la neve potrebbe mostrarsi la prossima settimana, ma per ora con temperature prossime a 0°C e non sotto. Quindi, l'accumulo al suolo potrebbe dipendere molto dall'orario di inizio delle precipitazioni e intensità. Su questo, parrebbe che il settore orientale padano potrebbe avere fenomeni più marcati.

     

    Ma a questo punto, però, più avanti nel tempo, il susseguirsi di correnti fredde aumenterà il rischio di neve in pianura, e non solo al Nord Italia, ma anche in parte della Toscana. Le quote basse della Penisola, della Sardegna, i rilievi della Sicilia. Insomma, vi parliamo non di ondata di gelo, ma di freddo intenso e di maltempo. Insomma, un meteo che ricorderà quello che spesso viene indicato di un tempo. Ma questa definizione è discutibile.

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  • Previsioni meteo: inizio Dicembre, atteso forte maltempo, le ultime notizie

    Il meteo segna un inizio di Dicembre caratterizzato da forti perturbazioni

    Il cambio di mese tra Novembre e Dicembre sarà segnato da un notevole peggioramento delle condizioni meteorologiche. Le ultime previsioni meteo confermano l’arrivo di una nuova perturbazione sulla penisola italiana il 30 Novembre. Questa sarà causata da un’ampia area ciclonica che si svilupperà sull’Europa occidentale, portando correnti umide e instabili dai quadranti sud-occidentali verso l’Italia. Questo determinerà piogge e temporali su gran parte del territorio tra Giovedì 30 Novembre e Venerdì 1 Dicembre, accompagnati da un significativo aumento delle temperature.

    Il peggioramento del meteo a fine Novembre

    Il 30 Novembre: precipitazioni al Nord e sulle coste tirreniche

    Il deterioramento delle condizioni meteo inizierà già nelle prime ore di Giovedì 30, con precipitazioni che interesseranno il Nord Italia e, soprattutto dal pomeriggio, anche le regioni tirreniche fino alla Campania. I fenomeni potranno assumere carattere nevoso a bassa quota al Nord, poi la quota neve andrà progressivamente aumentando grazie all’arrivo di aria più mite da sud. Al Centro-Sud sarà solo pioggia e la neve cadrà a quote elevate, sopra i 2000 metri. Le temperature saranno in netto aumento, raggiungendo punte di 17-18 gradi su regioni adriatiche e al Sud (anche 20 gradi sulla Sicilia).

    Il 1 Dicembre: maltempo al Nord-Est, nelle regioni centrali e sul versante tirrenico

    Venerdì 1 Dicembre, primo giorno dell’Inverno meteorologico, la perturbazione continuerà a portare maltempo fra Nord-Est, regioni centrali e versante tirrenico, scivolando progressivamente verso Sud. Forti piogge e temporali potranno abbattersi sul Centro in particolare su Toscana, Umbria, Marche, Lazio. Andrà meglio al Nord-Ovest e sulle regioni meridionali (a parte la Campania). Le correnti miti occidentali e sud-occidentali diverranno ancora più intense per l’approfondirsi del vortice depressionario e determineranno un ulteriore aumento termico su tutta la penisola. Al Centro-Sud infatti i termometri faranno registrare massime sui 18-20 gradi.

    Le previsioni meteo per i primi giorni di Dicembre

    Il 2 Dicembre: un nuovo peggioramento del meteo

    Dopo il maltempo di Venerdì, la perturbazione si sposterà verso est lasciando la penisola entro Sabato. Tuttavia, un altro impulso instabile, questa volta accompagnato da aria più fredda, raggiungerà già nel corso di Sabato il Nord e le regioni adriatiche, portando un nuovo peggioramento e precipitazioni nevose fino a bassa quota, insieme a un generale calo delle temperature dopo la parentesi più mite di Giovedì/Venerdì. Su questa perturbazione e relativi dettagli ci torneremo però nei prossimi giorni con ulteriori certezze in mano.

    Conclusioni

    In conclusione, l’inizio di Dicembre sarà caratterizzato da un notevole peggioramento del meteo, con piogge, temporali e un significativo aumento delle temperature. Le condizioni meteo dovrebbero migliorare entro Sabato, ma un nuovo peggioramento è previsto per il fine settimana. Continueremo a monitorare la situazione e a fornire aggiornamenti nei prossimi giorni.

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  • Più di 148.000 case a Quebec senza elettricità dopo una tempesta di neve, Canada

    Intensa tempesta di neve colpisce il Quebec, Canada, causando ⁣ampi⁢ blackout

    La ‍tempesta ​di neve e i blackout

    Il 27‌ novembre ⁣2023, una violenta tempesta di neve ha colpito‍ il Quebec, in Canada, ⁤causando ampi blackout⁢ che hanno interessato ⁢quasi 150.000⁣ clienti di Hydro-Québec. La ​notevole ⁢nevicata ​del lunedì mattina ha‍ portato a numerosi blackout in tutta la provincia, lasciando oltre 148.000 clienti di Hydro-Québec al buio.

    Le aree più ⁤colpite

    La situazione‌ è stata particolarmente grave nella regione di Quebec⁤ City e nelle Eastern ⁣Townships, con più​ di 62.000 e ‍quasi 38.000 clienti, ⁢rispettivamente, colpiti dai ⁤blackout. ⁤A Chaudière-Appalaches, circa 9.900 ​clienti erano⁣ senza energia; in Mauricie,​ il numero superava i ​5.600; ‍e nella regione del Centre-du-Québec, più di 6.600 hanno subito interruzioni di corrente.

    Cause dei blackout

    Francis Labbé, portavoce del dipartimento⁤ di pubbliche relazioni di ⁤Hydro-Québec, ⁢ha attribuito i vasti blackout alla forte nevicata in queste ⁢regioni. ⁤L’accumulo di ‌neve sulla⁣ vegetazione ha portato⁣ alla rottura ‌dei rami ​degli alberi, che successivamente sono caduti sulle linee elettriche, aggravando la situazione dei blackout.

    Miglioramenti nel corso della giornata

    Il miglioramento delle condizioni

    Mentre il ⁣sistema meteorologico si spostava verso est ⁤nel pomeriggio, si è ⁢registrato un miglioramento evidente. Hydro-Québec, attraverso le sue ​comunicazioni​ sulla ⁢piattaforma di social media X, ha segnalato una diminuzione del numero di interruzioni, sceso sotto i⁤ 80.000. Entro le 16:00 LT,⁤ il‌ numero era‌ ulteriormente ridotto ‌a meno di⁤ 60.000.⁣ L’azienda ha sottolineato gli sforzi in corso delle loro⁢ squadre nelle aree di Quebec City, Eastern Townships e Chaudière-Appalaches.

    Interruzioni di⁤ corrente​ in Nova Scotia

    Il sistema ⁢meteorologico‍ ha anche causato‌ interruzioni di corrente a​ più di 20.000 clienti in Nova Scotia il lunedì.

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