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METEO GIORNALE
  • Meteo, SONNO impossibile: le notti tropicali non sono un fastidio, ma un RISCHIO

    Non si tratta più di semplici serate afose, ma di un fenomeno sempre più radicato che sta cambiando profondamente la vita quotidiana degli italiani: le notti tropicali.   Con questa definizione si indicano le notti in cui la temperatura minima non scende mai sotto i 20°C. Un tempo rare, oggi queste notti sono ormai una presenza costante, soprattutto nelle grandi città del nostro Paese.   Il fenomeno è strettamente legato al riscaldamento globale e all’effetto isola di calore urbana, che trasforma le città in veri e propri "forni" anche dopo il tramonto. Non si tratta solo di un fastidio: le notti tropicali hanno impatti reali sulla salute pubblica, sulla vivibilità urbana e persino sugli ecosistemi cittadini.  

    Milano: la città che non si raffredda mai

    Tra le città simbolo di questa nuova realtà c'è Milano. Dal 2010 al 2024, il numero di notti tropicali nel capoluogo lombardo è passato da 66 a 102 all'anno, un aumento impressionante che testimonia un trend ormai consolidato. Nel solo giugno 2025, Milano ha registrato ben 27 notti tropicali su 30 giorni. Un dato che lascia poco spazio ai dubbi.   Il picco estremo è stato toccato con una temperatura minima di 27,7°C alle 5:20 del mattino, secondo l'Osservatorio Meteorologico Milano Duomo. Numeri che non solo raccontano un clima sempre più caldo, ma che si riflettono in un boom di emergenze sanitarie: il 1° luglio sono state oltre 2.000 le chiamate d'emergenza nella sola città di Milano.  

    Un trend in crescita in tutta Italia

    Milano non è un caso isolato. Anche Roma ha visto un’impennata di notti tropicali: oggi se ne contano circa 109 all’anno, ben 48 in più rispetto a 15 anni fa. Durante le estati romane, la temperatura notturna si mantiene spesso intorno ai 24-25°C, con minime che raramente scendono sotto i 20°C.   A Torino, la situazione è simile: si è passati da circa 30-40 notti tropicali negli anni ’90 a oltre 70-84 oggi. In 15 anni, un incremento di 54 notti calde a testimonianza che nemmeno le città del Nord sono più al riparo.   Il primato spetta a Palermo, con ben 143 notti tropicali annue, un record che sottolinea come le città costiere del Sud siano diventate un laboratorio climatico a cielo aperto.  

    Le cause: tra clima globale e città sempre più calde

    Alla base di questa trasformazione troviamo due fattori principali. Da un lato il riscaldamento globale, che aumenta la frequenza delle ondate di calore. Dall’altro, l’urbanizzazione estrema che alimenta l’effetto isola di calore urbana: il cemento e l’asfalto accumulano calore di giorno e lo rilasciano lentamente di notte, impedendo un raffrescamento efficace.   Questo scenario rende le città sempre più invivibili, trasformando le ore notturne da momento di sollievo a ulteriore fonte di stress termico.  

    Salute pubblica: un problema crescente

    Le notti tropicali non sono solo un fastidio per chi fatica a dormire. Disturbi del sonno, aumento del rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie, e stress termico generalizzato sono conseguenze dirette. Gli anziani, i bambini e i soggetti fragili pagano il prezzo più alto.   L’aumento delle chiamate d’emergenza nei giorni e nelle notti più calde, come dimostrano i dati di Milano, è un indicatore diretto della pressione che il fenomeno esercita sulla sanità pubblica.  

    Le città devono adattarsi: sfida urbanistica e sociale

    Le notti tropicali sono ormai parte integrante del clima urbano italiano. Per affrontarle, serve ripensare le città: più spazi verdi, materiali che riflettano il calore, sistemi di ventilazione naturale e strategie architettoniche innovative per limitare l’accumulo di calore.  

    Conclusioni: una nuova normalità da affrontare

    Le notti tropicali non sono più un’eccezione estiva, ma la nuova normalità con cui dovremo convivere. Il riposo notturno, una volta garantito, oggi diventa un lusso per molti.   È il segnale più evidente che il cambiamento climatico non è un problema lontano: entra nelle nostre case ogni notte, modificando la qualità della vita e mettendo in discussione il nostro futuro urbano.
  • L’illusione Meteo del FRESCO durerà poco: tornerà la CALURA

    L'estate 2025 continua a regalare sorprese meteo climatiche e il weekend dell'11-13 luglio si preannuncia come l'ennesimo momento di svolta per la nostra Penisola. Dopo una breve tregua dal caldo torrido, attesa per la prossima settimana e che non passerà certamente inosservata, l'anticiclone africano è pronto a riconquistare il dominio sui cieli italiani, portando con sé temperature elevate e un'afa opprimente   Prima di addentrarci nel weekend infuocato che potrebbe realizzarsi, è importante sottolineare come la settimana dell'8-12 luglio sia destinata ad offrire un respiro alle regioni stremate dal caldo. L'abbassamento del flusso atlantico è destinato a mettere seriamente in crisi la struttura dell'anticiclone africano, con il rinforzo delle correnti umide e fresche di origine oceanica. Questo peggioramento temporaneo porterà un gradito sollievo, con temperature che si abbasseranno sensibilmente rispetto ai picchi raggiunti nelle settimane scorse.   Tuttavia, la tregua è destinata a durare poco. Le proiezioni modellistiche indicano chiaramente che il weekend dell'11-13 luglio segnerà il ritorno prepotente del caldo africano su gran parte del territorio nazionale. L'Anticiclone tornerà a rigonfiarsi dominando anche sulle regioni settentrionali, con caldo intenso e picchi di 40°C in varie località dello stivale.   Questo cambio di scenario è dovuto al rafforzamento dell'alta pressione di origine subtropicale, che riuscirà a respingere le correnti atlantiche più fresche verso latitudini settentrionali. L'anticiclone africano, caratterizzato da masse d'aria calda e secca provenienti dal continente africano, si espanderà nuovamente verso il Mediterraneo, investendo l'Italia con la sua carica termica devastante.   Le temperature si preannunciano particolarmente elevate, le regioni più colpite saranno quelle del Centro-Sud, dove i termometri potrebbero toccare e superare i 38-40°C nelle ore centrali della giornata. Anche le regioni settentrionali non saranno risparmiate, con valori che potrebbero raggiungere i 35-37°C nelle pianure e nelle aree urbane.   L'afa sarà particolarmente intensa nelle grandi città, dove l'effetto isola di calore urbano amplificherà la sensazione di calore percepito. Le temperature minime notturne rimarranno elevate, spesso superiori ai 20°C, rendendo difficile il riposo notturno e creando condizioni di stress termico prolungato.   Guardando oltre il weekend, le ondate di caldo africano hanno già portato valori termici oltre i 35-37°C in diverse città italiane, con molte zone del Sud e delle Isole che hanno registrato temperature eccezionalmente alte. La tendenza per la settimana successiva al 13 luglio suggerisce una possibile persistenza di queste condizioni estreme, con l'anticiclone africano che potrebbe mantenere il suo dominio per diversi giorni ancora.   Insomma, al momento difficile trovare pace, il quadro meteo climatico non sembra destinato a mutare in modo persistente detto che non si pretendeva affatto una permanenza delle perturbazioni atlantiche perché anche questa sinottica non sarebbe normale. Piuttosto avremmo preferito parlare di Anticiclone delle Azzorre, di Estate "normale", non dell'ennesima stagione rovente.
  • Prossima settimana, crollo termico e MALTEMPO: i dettagli Meteo

    I segnali di cambiamento che si stavano manifestando negli ultimi giorni hanno trovato piena conferma nelle previsioni meteorologiche, delineando uno scenario meteo climatico ormai ben definito   L'aumento dei temporali pomeridiani indica chiaramente l'indebolimento dell'anticiclone che ha caratterizzato questo periodo, ma la vera svolta inizierà domenica, quando il Nord Italia riceverà le prime correnti d'aria fresca di questa nuova configurazione atmosferica.   Il cambiamento sostanziale riguarda il tipo di massa d'aria in avvicinamento. Mentre finora abbiamo osservato solo alcune infiltrazioni di aria mite atlantica, concentrate soprattutto al Nord, da domenica una vasta saccatura nordica comincerà a scendere verso sud. Questa formazione raggiungerà le regioni settentrionali, mettendo sotto pressione l'Anticiclone Africano e costringendolo a ritirarsi gradualmente. Durante la settimana seguente, le dinamiche cicloniche si estenderanno parzialmente sul Mediterraneo centrale, favorendo il movimento dell'aria fresca verso le regioni meridionali.   Le conseguenze di questo cambiamento si tradurranno in un calo significativo delle temperature, con le previsioni più attendibili che indicano una diminuzione di 8-10 gradi su tutto il territorio nazionale. Il processo interesserà prima il Nord, poi si estenderà al Centro e infine raggiungerà il Centro Sud e le isole maggiori. Questo raffreddamento sarà accompagnato da un marcato rinforzo dei venti dai quadranti nordoccidentali.   Per quanto riguarda le precipitazioni, l'ampio gradiente termico che si creerà alimenterà probabilmente temporali diffusi e intensi. L'atmosfera si caricherà di energia, dando vita a fenomeni meteorologici tipici del periodo estivo nella loro forma più violenta: nubifragi, grandinate e raffiche di vento intense caratterizzeranno questo cambio di scenario.   Tuttavia, sarebbe prematuro parlare di una vera svolta stagionale. Nonostante si tratti di un'interruzione significativa del dominio anticiclonico, chi spera in una crisi definitiva del caldo estivo rimarrà probabilmente deluso. Le proiezioni modellistiche suggeriscono infatti che, superata la prossima settimana, l'Anticiclone Africano potrebbe ristabilire la sua influenza sul bacino del Mediterraneo.   È importante mantenere aspettative realistiche: certamente si presenteranno altre opportunità di refrigerio nel corso della stagione estiva, ma la tendenza climatica verso temperature elevate sembra destinata a proseguire come caratteristica dominante di questa estate. La pausa in arrivo rappresenta quindi un sollievo temporaneo piuttosto che un cambiamento duraturo del pattern meteorologico stagionale.

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