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METEO GIORNALE
  • Meteo MILANO, supercella in città, danni, oltre 45-50 mm di pioggia in mezz’ora

    Nel pomeriggio di Domenica 6 Luglio 2025, Milano ha vissuto uno di quei momenti che sembrano usciti da un film catastrofico: un violento nubifragio ha colpito la città con una furia inattesa, lasciando dietro di sé una scia di danni, paura e disagi. In meno di un’ora, la temperatura è crollata da 31°C a 18°C, un cambiamento repentino che ha accompagnato l’arrivo di raffiche di vento impetuose — oltre 100 km/h nei quartieri occidentali.   La pioggia è caduta con una tale intensità che alcune zone hanno registrato tra i 35 e i 50 mm di precipitazioni in pochissimo tempo, inondando strade, sottopassi e abitazioni a livello stradale. Gli allagamenti si sono concentrati soprattutto nei quartieri a ovest, sia nella parte nord che sud della città, paralizzando la circolazione e mettendo a dura prova la tenuta del sistema fognario.   Come accade sempre più spesso in questi eventi estremi, gli alberi non hanno retto alla furia del vento. I vigili del fuoco sono stati chiamati a intervenire in almeno cinquanta situazioni critiche, tra rami spezzati, cartelloni pubblicitari divelti, strade impraticabili e cantine allagate. Un episodio particolarmente grave si è verificato in piazza Baiamonti, dove un grande albero è crollato, fortunatamente senza causare feriti, ma generando forte apprensione tra i residenti.   Purtroppo, non tutte le zone della provincia sono uscite indenni. A Robecchetto con Induno, piccolo comune dell’hinterland milanese, una donna ha perso la vita dopo essere stata travolta da un albero sradicato dal vento. Altre due persone sono rimaste ferite. È un fatto che lascia senza parole, e che ci ricorda come questi fenomeni non siano più semplici rovesci estivi, ma vere e proprie tempeste, con conseguenze anche tragiche.   Le autorità, va detto, non sono rimaste a guardare. Già nei giorni precedenti, la Protezione Civile aveva lanciato un’allerta arancione per rischio temporali e grandine, predisponendo una serie di misure preventive. Tra queste, l’apertura della vasca di laminazione del Seveso, destinata a contenere le piene del fiume, e il posizionamento di barriere mobili in via Vittorini, nella zona di Ponte Lambro, per prevenire l’esondazione dei corsi d’acqua Seveso e Lambro, spesso protagonisti di allagamenti in città. Come ulteriore precauzione, tutti i parchi cittadini sono stati chiusi.   Il sindaco Beppe Sala ha invitato i cittadini alla massima prudenza, segnalando anche il rischio di un secondo fronte temporalesco nelle ore serali, tra le 19 e le 20. L’intera macchina comunale è rimasta in stato di allerta per monitorare in tempo reale l’evolversi della situazione.   In conclusione, Milano ha vissuto una giornata difficile, segnata da eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. Il bilancio è pesante: una vittima, decine di interventi di emergenza, strade allagate, trasporti bloccati, paura nei cittadini. Tuttavia, va riconosciuto che la gestione dell’emergenza ha funzionato grazie alla sinergia tra istituzioni e forze operative, e soprattutto grazie a misure di prevenzione che, sebbene non abbiano potuto evitare i danni, ne hanno contenuto l’impatto.   Quello che lascia l’amaro in bocca è che episodi del genere stanno diventando la norma. E ogni volta ci sorprendono, quando forse dovremmo abituarci a considerare questi eventi non più come eccezioni, ma come segnali di un clima che cambia. Sta a noi decidere come reagire.
  • Meteo: una vittima per il maltempo, prossime 48 ore ad alto rischio

    L'anticiclone africano inizia a mostrare chiari segni di cedimento. Dopo giorni di afa e caldo opprimente l'Italia sta facendo i conti con le prime intrusioni fresche nord-atlantiche degne di nota, capaci di causare meteo estremo sulle regioni del nord.   Nelle scorse ore si sono abbattuti temporali intensi al nord, con grandinate e rovesci torrenziali. A farne le spese è stata in particolare la Lombardia: a Robecchetto con Induno, nel Milanese, una donna è morta schiacciata da un albero abbattuto dal vento, mentre a Milano città i temporali hanno provocato blackout, allagamenti e gravi danni a strutture e veicoli. Il quadro, già critico, è destinato a peggiorare nelle prossime ore.  

    Nuova fase critica tra lunedì e martedì

    L’inizio settimana sarà marchiato dalla vasta irruzione fresca nord-atlantica che affonderà proprio sulle regioni settentrionali e parte del centro Italia. Lunedì e martedì si profila un bis di violenti temporali, con rischio elevato su alto Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Su queste aree potranno verificarsi downburst e grandinate di media o grande dimensione, innescati dallo scontro tra l’aria calda preesistente e il crollo termico associato ai nuclei temporaleschi. Particolarmente a rischio i settori pedemontani e la pianura lombardo-veneta, dove i temporali potrebbero assumere struttura multicellulare e persistere per più ore, alimentati da una convergenza di venti nei bassi strati.   Non sarà da meno l’Emilia-Romagna, soprattutto nel tratto compreso tra Piacenza e Bologna, con fenomeni intensi previsti dal pomeriggio di lunedì. Il fronte avanzerà poi verso il Centro Italia, coinvolgendo l’entroterra toscano, le Marche e localmente anche l’Umbria. Qui i temporali saranno più irregolari, ma non per questo meno pericolosi, specie in presenza di suolo già saturo o pendenze pronunciate. Al Sud, invece, la situazione resterà ancora inchiodata su uno scenario opposto: caldo opprimente, afa notturna e picchi prossimi ai 40°C in Puglia, Sicilia e Sardegna.   Un po' di instabilità arriverà anche su Lazio, Campania, Basilicata e Puglia tra lunedì, martedì e mercoledì, ma l'afa sarà spazzata via definitivamente dal Meridione da mercoledì pomeriggio. Le condizioni meteo miglioreranno ovunque da giovedì, ma le temperature finalmente risulteranno gradevoli!
  • Meteo, che botta! Irruzione fresca in entrata, ma l’energia è troppa

    Dopo un Giugno da dimenticare ed un avvio di Luglio estremamente afoso, il meteo sta improvvisamente cambiando pagina. Dopo giornate dense di afa e calura opprimente, le ultime ore hanno visto il Nord travolto da una nuova ondata di maltempo violento, figlia di dinamiche esplosive che affondano le radici nei forti squilibri termici tra suolo e quota. Non è solo una questione di pioggia: qui si tratta di un vero fronte energetico che si scarica improvvisamente, con la forza distruttiva tipica delle giornate in cui l’aria fredda scivola dall’alto su un terreno bollente e saturo d’umidità.  

    Tragedia nel Milanese

    A Milano e nell’hinterland lombardo i temporali hanno colpito con estrema violenza nelle scorse ore. A Robecchetto con Induno, una donna ha perso la vita travolta da un albero abbattuto dalle raffiche di vento. Con lei c’erano altre due persone, rimaste ferite. Le immagini mostrano tetti divelti, strade sommerse e un traffico urbano nel caos. Le autorità erano in allerta, ma la rapidità e l’intensità dei fenomeni hanno superato ogni previsione locale. E l’aria non smette di vibrare: nelle prime ore del pomeriggio l’energia disponibile nei bassi strati – il cosiddetto CAPE – ha raggiunto picchi superiori ai 3000 J/kg, segnale di un potenziale esplosivo per la formazione di temporali a evoluzione rapida e struttura multicellulare.  

    Altri temporali in arrivo

    I prossimi giorni manterranno alta la tensione. Tra lunedì e martedì nuove celle temporalesche colpiranno dal Nordovest al Triveneto, con grandinate, colpi di vento e rovesci localmente torrenziali. Non mancheranno brevi tregue, ma il respiro instabile continuerà a dominare soprattutto nelle ore centrali e pomeridiane. Anche il Centro potrebbe entrare nella traiettoria di qualche impulso instabile, mentre il Sud rimane sotto la cappa del caldo africano, sebbene sulle zone interne si aprano spiragli per temporali di calore più isolati ma localmente intensi, soprattutto in Campania e Basilicata.   Sarà dunque un avvio di settimana dinamico, turbolento e via via più fresco. Il meteo ci costringe a restare vigili seguendo passo passo gli aggiornamenti dei centri di calcolo.

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