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METEO GIORNALE
  • UFO in Cina: i dossier CIA e gli avvistamenti tra riforme e mistero

    Un’epoca di luci nel cielo e cambiamento sociale Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, la Cina si trovava in un momento cruciale della propria storia: le riforme economiche e culturali promosse da Deng Xiaoping aprivano il Paese al mondo, mentre un altro tipo di apertura si verificava nel cielo. Secondo un rapporto declassificato dalla CIA intitolato China Report: Science and Technology No.79, tra il 1977 e il 1979 furono registrati numerosi avvistamenti di oggetti volanti non identificati, noti al pubblico come UFO. Il documento, oggi accessibile grazie alle pratiche di trasparenza dell’intelligence statunitense, mostra come il fenomeno UFO fosse preso sul serio da scienziati, militari e autorità cinesi, in un clima sociale segnato da entusiasmo verso la scienza e desiderio di progresso. Gli avvistamenti si verificavano in aree rurali, città industriali, basi aeree e persino in zone ad accesso limitato, con testimoni attendibili che descrivevano oggetti discoidali, sfere luminose e fenomeni atmosferici inspiegabili.   Il metodo cinese: un’analisi scientifica del mistero A differenza dell'approccio spesso scettico adottato in altri contesti, la Cina intraprese una risposta scientifica organizzata agli avvistamenti. Il rapporto della CIA evidenzia come diverse istituzioni scientifiche cinesi avessero avviato un programma sistematico di raccolta dati, coordinando reti di osservazione a livello nazionale e incoraggiando la partecipazione della popolazione nel documentare gli eventi. Vennero così classificate tre principali categorie di fenomeni UFO: oggetti a forma di disco, strutture immense e non convenzionali, e spirali di luce dal comportamento non conforme a quello di meteoriti o satelliti. La comunità scientifica locale si fece promotrice di indagini, raccolte di materiale fotografico e perfino simulazioni, tentando di attribuire spiegazioni razionali a manifestazioni potenzialmente straordinarie.   Tecnologie emergenti e le ombre della sperimentazione Un altro aspetto rilevante del documento riguarda le innovazioni tecnologiche cinesi sviluppate parallelamente a questi avvistamenti. Tra le scoperte più significative dell’epoca si trovano i primi microcomputer come il DYL-1300, i ricevitori satellitari per la TV e nuovi metodi costruttivi in cemento armato, strumenti che indicavano un avanzamento scientifico accelerato, ma che sollevavano anche domande. Molti studiosi suggerirono che alcuni avvistamenti potessero essere collegati a esperimenti militari segreti, o a prototipi di tecnologie aerospaziali sviluppate in ambito accademico e governativo. Non è un caso che in altri rapporti successivi siano stati citati progetti sperimentali portati avanti da istituti di ricerca affiliati all’esercito.   L’immaginario collettivo tra realtà e suggestione Negli stessi anni, il fenomeno UFO trovava eco anche nella cultura popolare cinese, attraverso riviste scientifiche, opere di narrativa e produzioni artistiche, che contribuivano a rafforzare la curiosità e la fascinazione per l’ignoto. La combinazione di testimonianze credibili, contesto politico in trasformazione e fervore tecnologico ha reso quel triennio un momento unico nella storia dell’ufologia asiatica. Nonostante l’approccio pragmatico, il mistero rimaneva. Nessuno dei fenomeni più clamorosi ricevette una spiegazione definitiva, e ancora oggi alcuni episodi rimangono non classificabili alla luce delle conoscenze scientifiche attuali.   Il dossier CIA come testimonianza storica La pubblicazione del China Report: Science and Technology No.79 rappresenta una finestra aperta su un’epoca di transizione, dove la razionalità scientifica si intrecciava con l’ignoto cosmico. È una testimonianza che unisce l’interesse per l’esplorazione spaziale, il timore del non spiegabile e la voglia di comprendere un universo sempre più vasto. Oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale e delle missioni spaziali private, quel capitolo della storia cinese ci parla ancora, ricordandoci che ogni progresso tecnologico è anche un invito a indagare i misteri irrisolti del nostro mondo e oltre.  
  • Meteo: super maltempo, nubifragi, grandine grossa per queste zone

    Il ritorno del maltempo in Italia sembra ormai cosa fatta nella prima settimana di maggio. Sia chiaro: prima del ritorno di piogge e temporali dovremmo vedercela con l'alta pressione subtropicale, pronta a regalarci un avvio di mese con condizioni meteo di stampo chiaramente estivo su tante nostre regioni.  

    Clima da piena estate

    Ebbene sì, si prospetta un prosieguo di settimana dal sapore tipicamente estivo, soprattutto al Nord, lungo le regioni tirreniche e le isole maggiori, dove sfioreremo ripetutamente i 29 o 30 °. Queste temperature così alte, tipiche di giugno o di luglio, le registreremo non solo su Sardegna e Sicilia, ma anche su Campania, Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna.   Tutto questo caldo tuttavia potrebbe avere ripercussioni abbastanza marcate per quanto concerne l'evoluzione meteo della prossima settimana. A partire dal 5 maggio, ovvero da inizio prossima settimana, un flusso freddo proveniente dalla Scandinavia attraverserà tutta Europa per fiondarsi sulla nostra penisola, causando sia un calo sostanzioso delle temperature sia forte maltempo.   Lo scontro tra masse d'aria estremamente diverse tra di loro darà luogo a tanti temporali che potrebbero assumere connotati piuttosto violenti, soprattutto sulle regioni del Nord, dove avremo le maggiori concentrazioni di aria calda e umida.  

    I primi fenomeni domenica sera

    Secondo gli ultimi aggiornamenti dei modelli meteo, i primi temporali potrebbero svilupparsi nella serata di domenica 4 maggio su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Già in questo frangente potrebbero verificarsi grandinate con chicchi di medie o grosse dimensioni, a cui seguirebbero nubifragi e forti colpi di vento.  

    Il picco del maltempo

    L'apice del maltempo è atteso nei giorni successivi, soprattutto tra il 5 e il 6 maggio, quando i temporali potrebbero colpire in maniera molto frequente e intensa il Nord Italia e anche gran parte delle regioni centrali. Chiaramente occorrerà aspettare qualche altro giorno per avere un quadro più chiaro della situazione e capire quali regioni dovranno fare i conti con le condizioni meteo più severe.
  • Caldo in arrivo, il primo di una LUNGA serie: meteo estivo rovente

     

    L’estate 2025 si annuncia particolarmente complessa per l'Italia, con scenari fan riflettere. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli previsionali indicano un'anomala intensificazione del caldo e una drastica riduzione delle precipitazioni, fenomeni strettamente legati alla presenza dell'Alta Pressione di origine africana che dominerà il bacino del Mediterraneo.

     

    L'arrivo dell'Alta Pressione Africana

    Sin dagli ultimi giorni di Maggio, l'Alta Pressione proveniente dal Sahara tenderà ad avanzare verso l'Europa meridionale, instaurandosi con particolare forza proprio sopra l'area mediterranea. Questa vasta figura barica porterà con sé masse d'aria molto calde e secche, innescando una rapida impennata delle temperature lungo tutta la Penisola. Secondo le previsioni attuali, già entro la prima decade di Giugno, molte città italiane potrebbero registrare valori superiori ai 35°C, con punte ancora più elevate nelle aree interne lontane dall'influenza marina.

     

    Le regioni più esposte saranno quelle del Centro-Sud, in particolare Sicilia, Sardegna, Puglia e Lazio, dove si prevede un rapido superamento delle soglie critiche di temperatura. Tuttavia, nemmeno il Nord sarà risparmiato: anche la Pianura Padana, tradizionalmente soggetta a fenomeni di afa estiva, vedrà un'accelerazione delle condizioni climatiche estreme.

     

    Temperature eccezionali e ripetute ondate di calore

    I mesi centrali della stagione, Luglio e Agosto, saranno caratterizzati da una serie di intense ondate di calore. Le proiezioni indicano la possibilità che le temperature possano stabilmente attestarsi su valori compresi tra i 38°C e i 42°C, con picchi particolarmente critici nelle grandi città. Località come Roma, Firenze, Bologna, Milano e Napoli rischiano di dover fronteggiare giornate consecutive con termometri sopra i 40°C.

     

    Oltretutto, aggravate dall'effetto "isola di calore", che amplifica le temperature nelle aree urbane a causa dell'asfalto, del cemento e della carenza di vegetazione. Si tratta di un quadro estremamente impegnativo non solo per la popolazione, ma anche per le infrastrutture urbane, che saranno messe a dura prova da consumi energetici elevatissimi dovuti all'uso intensivo di sistemi di climatizzazione.

     

    Siccità prolungata e gravi criticità idriche

    Oltre al caldo eccezionale, l'Alta Pressione africana comporterà una drastica riduzione delle piogge, estendendo la siccità a gran parte del territorio italiano. I modelli pluviometrici stimano che, tra Giugno e Settembre, si registrerà una diminuzione media delle precipitazioni compresa tra il 40% e il 60% rispetto ai valori normali. Le conseguenze saranno particolarmente severe per l'agricoltura: colture come vite, olivo, grano duro e ortaggi rischiano pesanti perdite produttive, specialmente nel Sud Italia e nelle isole maggiori.

     

    Le riserve idriche destinate all'uso civile e agricolo, già messe in crisi dagli inverni sempre meno piovosi degli ultimi anni, potrebbero toccare livelli d'allerta critica. I bacini idrici, in particolare quelli artificiali come le dighe e i grandi laghi di invaso, potrebbero scendere a livelli minimi, costringendo molte amministrazioni a razionalizzare l'uso dell'acqua attraverso limitazioni e turnazioni nell'erogazione.

     

    Conseguenze del caldo estremo

    Gli esperti sottolineano come le ondate di calore possano provocare un aumento significativo dei casi di colpi di calore, disidratazione, scompensi cardiaci e respiratori, specialmente tra le categorie più fragili come anziani, bambini e persone affette da patologie croniche.

     

    Inoltre, l'aria stagnante nei centri urbani favorirà un peggioramento della qualità atmosferica, con un aumento delle concentrazioni di ozono troposferico e polveri sottili, sostanze altamente nocive per l'apparato respiratorio.

     

    Inizio dell'Autunno: un lento ritorno alla normalità

    Secondo le attuali proiezioni, l'azione dell'Anticiclone Africano potrebbe estendersi anche alla prima parte di Settembre, ritardando l'arrivo delle piogge autunnali che solitamente contribuiscono a rinfrescare l'atmosfera e a ricaricare le falde acquifere.

     

    Solo verso la seconda metà del mese si intravede un possibile cambiamento di scenario, con l'infiltrazione di correnti più fresche e umide dall'Atlantico che potrebbero portare le prime perturbazioni consistenti, specie al Nord.

     

    Tuttavia, l'incertezza resta elevata: alcuni modelli ipotizzano una persistenza dell'anomalia termica anche durante l'Autunno, configurando una stagione più secca e calda rispetto alla media climatica storica. Questa condizione potrebbe aggravare ulteriormente i problemi idrici e forestali, aumentando il rischio di incendi boschivi anche oltre i consueti limiti stagionali.

     

    Cambiamento climatico e nuova normalità

    L’estate 2025, con i suoi estremi climatici, si inserisce in un trend di lungo termine caratterizzato da estati sempre più torride e secche in Italia. Gli studi climatici indicano che l'aumento della frequenza e dell'intensità delle ondate di calore è una delle manifestazioni più evidenti del riscaldamento globale.

     

    Il Mediterraneo è considerato dagli scienziati come uno dei "punti caldi" del cambiamento climatico, con un riscaldamento che procede a una velocità doppia rispetto alla media globale. Ciò implica che fenomeni meteo come siccità estreme, riduzione delle risorse idriche, incendi forestali e peggioramento della qualità dell'aria diventeranno sempre più frequenti nei prossimi decenni, richiedendo strategie di adattamento e mitigazione a livello locale e nazionale.

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Le torride massime del 18 giugno 2012

Come previsto, oggi le temperature sono ulteriormente salite rispetto a ieri e cio' e' dovuto ad un paio di ragioni: l'ulteriore afflusso di aria calda portato dall'anticiclone africano; l'aumento delle minime da cui partire, tutte a ridosso o sopra dei 20 gradi.

Cio' ha consentito a tutte le centraline che monitoriamo di superare i 30 gradi di temperatura massima, con la sola eccezione di Rocca di Papa centro che si ferma a +29.0. Capitolano il mitissimo Lago Albano con +30.8 gradi e perfino i Campi d'Annibale a quasi 800 metri con +31.2 gradi e Rocca Priora con +30.3 gradi. La temperatura piu' alta registrata nei comuni dei Castelli e' al momento quella di Santa Maria delle Mole con +35.3.

Non va molto meglio nelle zone circostanti ai Castelli, con valori tra 31 e 33 gradi.

Per fortuna la sensazione di calore e' mitigata dalla bassa umidita', ma nei prossimi giorni essa tendera' ad aumentare, come pure l'inquinamento: fino almeno al weekend prossimo non si vedono infiltrazioni freddo/umide che possano scalzare l'anticiclone africano.

 

Temperature registrate nei Castelli Romani il 18 giugno 2012:
Marino Santa Maria delle Mole 123 m +35.3

Velletri Paganico 221 m +34.1
Albano Cecchina 216 m +33.9
Genzano Landi 210 m +33.7
Monte Porzio Catone Romoli 400 m +33.0


Monte Compatri Centro 579 m +32.8
Ariccia Centro 469 m +32.3
Ariccia Catena 470 m +31.3
Rocca di Papa Campi d'Annibale 790 m +31.2
Rocca di Papa Pratoni del Vivaro 579 m +31.2
Castel Gandolfo Lago Albano 295 m +30.8
Rocca Priora Centro 698 m +30.3
Rocca di Papa Centro 679 m +29.0

Temperature registrate il 18 giugno 2012 nelle zone immediamente adiacenti ai Castelli Romani:
Genazzano Centro 393 m +33.6
Artena La Grazia 348 m +33.2
Cave Speciano 390 m +33.1
Palestrina Pescara 569 m +31.3

 

 

 

 

 

 

 


Lanuvio Centro VSMP 290 m ND
Rocca di Papa Campi d'Annibale (idrografico) 771 m ND
Lanuvio Campoleone (Idrografico) ND
Velletri Centro 350 m ND
Velletri Madonna degli Angeli 329 m ND
Marino Centro 360 m ND
Cecchina (Idrografico) ND
Velletri Centro (Idrografico) 332 m ND
Velletri Paganico 220 m ND
Lanuvio Centro VAG 259 m ND
Grottaferrata Centro 330 m ND
Frascati Centro (Idrografico) 291 m ND
Albano Cancelliera 205 m ND
Frascati Prataporci 155 m ND
Gallicano nel Lazio Centro 304 m ND
Marino Gotto d'Oro 218 m ND
Monte Porzio Catone Camaldoli 583 m ND
Grottaferrata Molara 460 m ND
Grottaferrata Valle Marciana 202 m ND
Monte Compatri Colle Mattia 194 m ND
Velletri Cantina Sperimentale 322 m ND
Velletri Prato Lungo 300 m ND
Zagarolo Santa Apollara 255 m ND
Genazzano La Sonnina 341 m ND
Valmontone Cruci 288 m ND
Monte Compatri Pantano Borghese 58 m ND
San Cesareo Colle di Fuori 405 m ND
Colleferro Voleca (Idrografico) 218 m ND
Zagarolo (Idrografico) 345 m ND
Palestrina (Idrografico) 424 m ND
Gallicano nel Lazio Grotte dell'Acqua 214 m ND
Roma Tor Vergata 92 m ND

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