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METEO GIORNALE
  • Apice del caldo, ma c’è uno stravolgimento meteo alle porte

      Siamo ormai immersi nella fase meteo più calda di questa persistente ondata di calore che sta investendo il nostro Paese. I valori termici risultano decisamente anomali per il periodo, con scarti positivi di circa 7-8 gradi rispetto alle medie climatologiche tipiche della metà di Giugno. Ma, come spesso accade in queste situazioni, all'estremizzazione termica può seguire un repentino cambio di scenario atmosferico, con il rischio concreto dell’insorgere di fenomeni meteo estremi.  

    Domenica 15 Giugno: picchi di calore pesanti

    Un imponente Anticiclone di matrice africana, alimentato da masse d’aria provenienti dalle aree più interne di Marocco e Algeria, continuerà a rafforzarsi sul bacino del Mediterraneo. Essa si estenderà in particolare verso il Centro Sud della penisola e sulle due Isole Maggiori, determinando un quadro atmosferico decisamente stabile, con cieli sereni e temperature roventi.   In questa fase, le colonnine di mercurio saliranno fino a toccare valori estremi: in Toscana, Lazio e Umbria si potranno raggiungere massime intorno ai 36-37 gradi, mentre nelle aree interne di Sardegna e Sicilia si registreranno addirittura punte superiori ai 40 gradi. Anche le regioni settentrionali beneficeranno inizialmente di tempo stabile e soleggiato, con temperature molto elevate per il periodo.  

    L’arrivo dell’instabilità: dal caldo severo ai temporali in poche ore

    Già nella seconda parte di Domenica 15 un sistema ciclonico localizzato tra le Isole Britanniche e la Scandinavia inizia a muoversi verso sud-est, inviando verso l’Italia un nucleo di aria più fresca e instabile in quota. Questo afflusso improvviso di correnti perturbate inizierà a interagire con la massa d’aria calda e umida preesistente, determinando un brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche, in particolare sulle regioni settentrionali.   Lo scontro tra le due diverse masse d’aria favorisce la formazione di celle temporalesche molto attive. In particolare, saranno possibili le cosiddette “supercelle”, strutture convettive altamente organizzate che possono svilupparsi fino a 12-15 chilometri di altezza. Questi imponenti sistemi temporaleschi sono noti per la loro capacità di generare piogge torrenziali in breve tempo, oltre a violente raffiche di vento e grandinate con chicchi di ghiaccio persino enormi.  

    Le aree a rischio: Nord Italia sotto osservazione

    L’attività temporalesca inizierà a manifestarsi a partire dalle Alpi occidentali, per poi espandersi progressivamente alle pianure del Piemonte e della Lombardia. Su queste aree, il rischio di grandinate risulterà particolarmente elevato. Con il passare delle ore e l’avanzare della notte tra Domenica e Lunedì, le precipitazioni interesseranno anche il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, con possibili rovesci a carattere temporalesco localmente intensi.   Nel frattempo, la massa d’aria instabile continuerà a muoversi verso sud, raggiungendo nella giornata di Lunedì le regioni centrali e successivamente anche quelle meridionali. Questo spostamento sarà accompagnato da un calo termico generalizzato, che riporterà i valori delle temperature su livelli più in linea con quelli tipici di Giugno. Dopo il picco di calore, dunque, l’atmosfera tornerà gradualmente a condizioni più consone alla stagione, sebbene non si escludano ulteriori episodi di instabilità durante i giorni successivi.  

    Come mai questo pattern?

    Il meccanismo che genera queste rapide transizioni da condizioni di Alta Pressione stabili e calde a situazioni fortemente instabili è legato alla disposizione delle correnti in quota, ovvero alla configurazione del cosiddetto “getto polare”.   Quando questo flusso d’aria ad alta velocità che scorre tra i 9 e i 12 chilometri di altezza si ondula verso sud, tende a favorire la discesa di aria fredda dalle latitudini polari verso il cuore dell’Europa. Questo tipo di dinamica può facilmente innescare violenti contrasti termici laddove le masse d’aria in collisione siano molto diverse tra loro, come avverrà appunto sull’Italia.   Nel contesto odierno, il getto polare appare particolarmente marcato e orientato a creare un’ondulazione che permette l’irruzione di aria instabile nel cuore del Mediterraneo, proprio mentre l’Anticiclone africano spinge aria rovente da sud. È proprio questa confluenza a generare le condizioni ideali per lo sviluppo di temporali di forte intensità, specie nelle zone più prossime ai rilievi o lungo le linee di convergenza delle masse d’aria.  

    Un’Estate anticipata e i suoi rischi

    L’Estate meteorologica, iniziata ufficialmente il 1° Giugno, sta mostrando il suo volto più estremo. Se da un lato l’arrivo dell’Alta Pressione africana ha garantito giornate di sole e caldo diffuso, dall’altro i rapidi cambiamenti atmosferici espongono il territorio a fenomeni improvvisi e potenzialmente pericolosi. Il rischio idrogeologico legato a piogge violente e concentrate, così come quello associato a raffiche di vento e grandine, deve essere attentamente monitorato, specie in aree densamente abitate o con infrastrutture critiche.   Le alte temperature, inoltre, pongono una seria minaccia per la salute delle fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani e i bambini. L’esposizione prolungata al caldo può causare colpi di calore, disidratazione e problemi cardiocircolatori. È quindi fondamentale adottare comportamenti responsabili, evitando di uscire nelle ore più calde della giornata, mantenendo un’adeguata idratazione e rinfrescando gli ambienti domestici.  

    I prossimi giorni

    Con l’avanzare della nuova settimana, la situazione meteorologica continuerà a rimanere dinamica. Sebbene il transito del nucleo instabile porti a un generale ridimensionamento delle temperature, l’anticiclone africano non sembra intenzionato a mollare del tutto la presa. Potrebbero quindi verificarsi nuove espansioni verso il Mediterraneo, innescando ulteriori ondate di calore nel corso della seconda metà di Giugno. Continuate a seguire i nostri aggiornamenti meteo!
  • Weekend meteo al mare: le spiagge dove si RESPIRA meglio

    Meteo: mentre le città italiane boccheggiano sotto temperature che sfiorano i 40°C e livelli di inquinamento che fanno scattare le allerte, le coste del nostro Paese offrono un rifugio naturale dove l'aria diventa più pulita e respirabile.   Non è solo una sensazione: la differenza è scientificamente misurabile e dipende da fenomeni atmosferici specifici che rendono alcune spiagge veri e propri "polmoni verdi" del weekend.   La brezza marina, fenomeno meteorologico che si attiva quotidianamente dalle 9-10 del mattino fino al tramonto, trasporta aria fresca e umida dal mare verso la terraferma, creando un ricambio d'aria naturale che può ridurre le temperature locali di 5-8 gradi rispetto all'entroterra. Ma non tutte le coste beneficiano allo stesso modo di questa ventilazione naturale.  

    Le spiagge TOP per qualità dell'aria: i dati ufficiali 2025

    LIGURIA: IL PRIMATO DELLA VENTILAZIONE NATURALE

    La conformazione geografica della Liguria, stretta tra Alpi e Appennini, crea un effetto "tunnel" che amplifica la brezza marina. Le 381 stazioni di monitoraggio ARPAL confermano che la costa ligure mantiene eccellenti standard di qualità dell'aria anche nei picchi estivi.
    • Monterosso al Mare (Cinque Terre): La più grande spiaggia delle Cinque Terre beneficia di venti costanti da sud-ovest che garantiscono un ricambio d'aria continuo. La presenza della macchia mediterranea amplifica l’effetto purificante.
    • Baia di Sistiana (confine con il Friuli): Incorniciata da falesie calcaree, questa baia gode di correnti d'aria dal Golfo di Trieste, creando un microclima particolarmente salubre.
     

    TOSCANA: L'EFFETTO "ISOLA DI FRESCO" DELLE PINETE

    • Lido di Classe (Ravenna): La vicinanza alla Pineta di Classe crea un effetto termoregolatore naturale. Gli alberi assorbono CO₂ e rilasciano ossigeno, mentre la brezza trasporta quest’aria purificata verso l’arenile.
    • Spiaggia di Sansone (Isola d’Elba): I fondali bassi e l'esposizione a nord-ovest garantiscono ventilazione costante. L’assenza di insediamenti industriali mantiene l’aria pura.
     

    Il fenomeno della brezza marina: quando e dove funziona meglio

    IL MECCANISMO SCIENTIFICO DELLA PURIFICAZIONE NATURALE

    La brezza marina si attiva quando la terraferma è più calda del mare di almeno 3-5°C. Durante giugno, questo differenziale si raggiunge intorno alle 10 del mattino e persiste fino al tramonto, con intensità massima nel pomeriggio.
    • Velocità tipiche: 6-12 nodi (11-22 km/h)
    • Estensione: fino a 30 km verso l'entroterra
    • Altitudine d’azione: 400-600 metri dal livello del mare
     

    LE COSTE CON MAGGIORE EFFETTO PURIFICANTE

    • Costa Adriatica Settentrionale: Spiagge come Caorle beneficiano di venti stabili da nord-ovest. La Riserva della Brussa purifica l’aria grazie alla vegetazione dunale.
    • Costiera Amalfitana: Le correnti ascensionali generate dalla conformazione a terrazze favoriscono il ricambio atmosferico. Marina di Camerota e costa degli Infreschi ai vertici per qualità dell’aria.
     

    Weekend 15-16 giugno: le previsioni specifiche per il benessere respiratorio

    SABATO 15 GIUGNO: VENTI MODERATI E ARIA FRESCA

    • Mar Adriatico Settentrionale: Venti deboli da nord-ovest (4 nodi al mattino, 2 nodi nel pomeriggio) – condizioni ideali
    • Mar Tirreno Centrale: Venti deboli variabili – favoriranno la brezza pomeridiana
    • Stretto di Sicilia: Venti moderati da nord-ovest (10-13 nodi) – ricambio d’aria costante
     

    DOMENICA 16 GIUGNO: STABILITÀ E PURIFICAZIONE OTTIMALE

    Alta pressione stabile e temperature 24-28°C, mare 20-22°C: condizioni perfette per la ventilazione naturale.

    Le spiagge "bandiera blu" con il miglior microclima

    236 comuni premiati nel 2025: qualità delle acque e dell’ambiente costiero.  

    TOP 5 PER RESPIRABILITÀ

    1. Sapri (Campania): Golfo protetto e assenza di inquinanti. Temperature: 25-29°C, brezza costante.
    2. Sirolo (Marche): Monte Conero e vegetazione mediterranea.
    3. San Vito Lo Capo (Sicilia): Correnti salubri dalla Riserva dello Zingaro.
    4. Tortora (Calabria): New entry 2025, ottima qualità dell’aria.
    5. Cala Goloritzé (Sardegna): Nessun accesso veicolare = aria incontaminata.
     

    La differenza respiratoria: misurazioni scientifiche

    PARAMETRI COMPARATIVI CITTÀ VS MARE

    • Roma centro vs Litorale romano: PM10: 45 μg/m³ vs 18 μg/m³, +6°C percepiti in città
    • Milano vs Riviera Ligure: NO₂: 58 μg/m³ vs 22 μg/m³, Ozono -40%, Ioni negativi x5 sul mare
     

    Il timing perfetto: quando andare per respirare meglio

    • 7:00-10:00: Aria stabile e umida, ideale per allergici
    • 11:00-16:00: Picco ventilazione, aria secca e ossigenata
    • 17:00-19:00: Ventilazione al tramonto, passeggiate ideali
     

    Effetti sulla salute: cosa dice la ricerca medica

    • Apparato respiratorio: Ioni negativi migliorano l’ossigenazione
    • Sistema cardiovascolare: La brezza abbassa la pressione
    • Equilibrio psico-fisico: Relax grazie a ossigeno, natura e aria pulita
     

    Consigli pratici per il weekend perfetto

    COME SCEGLIERE LA SPIAGGIA IN BASE ALLE TUE ESIGENZE RESPIRATORIE

    • Asmatici: coste con venti costanti (Liguria o Sardegna nord-orientale)
    • Anziani e bambini: spiagge con vegetazione retrodunale (Toscana, Lazio)
    • Sportivi: forti escursioni termiche (Adriatico centrale, Calabria ionica)
     

    ATTREZZATURA CONSIGLIATA

    • Abbigliamento traspirante
    • Protezione solare alta
    • Bottiglie d'acqua termiche
     

    Il verdetto finale: dove andare questo weekend

    • Da Roma: Sapri o Marina di Camerota
    • Da Milano: Riviera Ligure (Alassio, Finale Ligure)
    • Da Napoli: Isole Pontine o Paestum
    • Da Bari: Ginosa Marina o Metaponto
      L'aria che respiriamo ha un impatto diretto sul nostro benessere: questo weekend meteo, scegli consapevolmente la spiaggia dove i tuoi polmoni ti ringrazieranno.
  • Veloce tregua meteo, poi caldazza pesante

     

    Il mese di Giugno 2025 ha travolto la consueta percezione della bella stagione, stravolgendo i ritmi tradizionali dell’Estate mediterranea con una brutalità termica che ha colto di sorpresa gran parte della popolazione italiana.

     

    Non si tratta di un semplice rialzo termico passeggero, ma di una vera e propria anomalìa climatica generata da una dinamica atmosferica ben precisa: l’irruzione potente dell’Anticiclone Africano. Una bolla di calore subtropicale, in rapida espansione verso nord, ha investito senza tregua tutto il bacino del Mediterraneo centrale, con effetti che hanno superato i limiti del consueto caldo estivo. Un’ondata di aria estremamente secca e rovente, partita dal cuore del Sahara, si è riversata sull’Europa meridionale, trovando terreno ideale per rafforzarsi proprio sull’Italia.

     

    C'è stata una data. A partire da Lunedì 9 Giugno, l'atmosfera ha iniziato a mostrare segnali chiari e inequivocabili. Le condizioni bariche hanno favorito la formazione di una struttura di Alta Pressione particolarmente resistente, con valori al suolo superiori ai 1018 hPa soprattutto nelle regioni meridionali. Questo ha determinato la scomparsa dei venti rinfrescanti e l’instaurarsi di un vero e proprio tappo atmosferico, sotto il quale l’aria ha iniziato a stagnare, accumulando sempre più calore.

     

    Il cielo ha assunto tonalità lattiginose e grigiastre, offuscato dalla presenza di sabbia del deserto sospinta dai venti meridionali in alta quota. In molte città costiere e interne del Sud Italia, le temperature minime notturne hanno superato i 26°C, trasformando le ore notturne in un prolungamento dell’afa diurna.

     

    La struttura dell’Anticiclone africano e l'origine del caldo anomalo

    L’attuale disposizione dell’atmosfera sull’area euro-mediterranea deriva da un’elevazione importante del geopotenziale che ha interessato tutto il comparto nordafricano. Questo ha permesso al cosiddetto Anticiclone Sahariano di espandersi in direzione dell’Europa centrale. Il risultato è una vera e propria cupola termica che ha interrotto ogni scambio d’aria verticale, innescando una stagnazione atmosferica che favorisce l’accumulo di calore su larga scala.

     

    Secondo le elaborazioni dei modelli GFS ed ECMWF, questa struttura è destinata a perdurare almeno fino a Domenica 23 Giugno, con isoterme a 850 hPa (circa 1500 metri di quota) che superano costantemente i +26°C, segnalando un’anomalia di oltre +10°C rispetto alle medie del periodo.

     

    A rendere ancora più drammatica la situazione contribuisce la debolezza della corrente a getto, il jet stream, che normalmente separa l’aria polare da quella tropicale. Attualmente, questo flusso si presenta frammentato e serpeggiante, privo della forza necessaria a contrastare l’azione dell’Anticiclone. Di conseguenza, nessun fronte perturbato riesce a penetrare nel bacino del Mediterraneo, lasciando campo libero al caldo torrido.

     

    Sud Italia: temperature estreme e afa persistente

    Le prime zone a essere travolte da questa fiammata africana sono state le regioni più meridionali della Penisola. In particolare, Sicilia, Calabria, Puglia interna e Basilicata sono finite in piena morsa del calore già nella prima decade del mese. Nel pomeriggio di Giovedì 13 Giugno, le temperature massime hanno raggiunto e superato i 43°C in alcune aree dell’Ennese, del Catanese e delle vallate del Metapontino. Anche nelle aree del Foggiano, del Materano e dell’Alto Cosentino si sono toccati valori prossimi ai 41°C, con punte localizzate percepite ben oltre a causa dell’elevato tasso di umidità relativa.

     

    Le città di Palermo, Taranto e Cosenza hanno vissuto giornate da record, con picchi che hanno messo a dura prova la tenuta fisica e la qualità della vita urbana. L’indice di calore, che combina temperatura e umidità, ha spesso restituito sensazioni termiche di 47-48°C.

     

    Goccia fredda velocissima

    Dal Venerdì 14 Giugno, l’effetto dell’Anticiclone si è esteso progressivamente anche alle regioni centrali e settentrionali. Le correnti calde subtropicali, salendo verso Nord, hanno superato l’Appennino centrale, irrompendo su Lazio, Umbria, Marche e Toscana meridionale. La veloce goccia fredda in atto non porta che un breve refrigerio. Di break estivo non c'è l'ombra, anche perché il caldo ritornerà prestissimo, già da Giovedì 19.

       

    Notti tropicali: quando il caldo non dà tregua

    Uno degli effetti più destabilizzanti di questa lunga fase meteo rovente è stato il mantenimento di temperature minime molto elevate durante le ore notturne. Le cosiddette notti tropicali, in cui la temperatura non scende mai sotto i 20°C, sono diventate l’andamento prevalente in tutte le principali aree urbane italiane. In città come Milano, Bologna, Firenze e Napoli, le temperature minime si sono mantenute spesso tra i 28°C e i 30°C, impedendo qualsiasi tipo di raffrescamento notturno.

     

    Questo ha provocato un effetto cumulativo, con l’isola di calore urbana che ha accentuato l’accumulo termico nei centri abitati, trasformandoli in veri forni metropolitani. Gli edifici non sono riusciti a smaltire il calore incamerato durante il giorno, e il disagio termico è cresciuto progressivamente, generando un impatto diretto sulla salute pubblica, sulla qualità del sonno e sul benessere psicofisico.

     

    Un Giugno che si comporta da Luglio

    Le proiezioni meteorologiche dei principali modelli numerici continuano a mostrare condizioni di stabilità atmosferica estrema, con assenza di perturbazioni almeno fino alla fine della terza decade di Giugno. L’Anticiclone Africano, ormai consolidato, non mostra segni di cedimento, e le correnti occidentali appaiono frammentate e prive di slancio.

     

    Le carte meteorologiche mostrano una deformazione significativa del campo termico a livello della troposfera inferiore. A 850 hPa, le anomalie si attestano su valori tra +8°C e +12°C rispetto alla media del trentennio di riferimento, su gran parte del Centro-Sud Italia. Le linee isoterme si sono spinte molto più a nord del consueto, trasportando temperature tipiche del Maghreb fino alle Alpi, riducendo il consueto gradiente termico tra Nord e Sud.

     

    L’Italia intera appare come una piattaforma rovente, sospesa tra mare e rilievi, priva di differenze climatiche nette tra le sue varie regioni. Questa situazione conferma un progressivo tropicalizzarsi del clima italiano, dove le transizioni stagionali sembrano ormai saltate, e l’Estate parte direttamente nella sua forma più estrema, con temperature da pieno Luglio o Agosto già a inizio Giugno.

     

    Ecco i segnali di cambiamento

    L’unico spiraglio che porta un pelo di refrigerio è rappresentato da una debole ondulazione del flusso atlantico, attesa dalla Penisola Iberica. Alcuni modelli lasciano intravedere, verso fine Giugno, la possibilità di un modesto impulso instabile in risalita dal Golfo di Biscaglia, che potrebbe generare temporali pomeridiani sulle Alpi occidentali e sull’Appennino centrale.

     

    Si tratterebbe tuttavia di un fenomeno localizzato e passeggero, ancora lontano dal rappresentare una rottura vera e propria del dominio anticiclonico. Ma anche un temporaneo calo delle temperature di qualche grado potrebbe restituire un po’ di ossigeno a territori e cittadini stremati dalla calura.

     

    Conseguenze sulla salute e sull’agricoltura

    Le autorità sanitarie regionali hanno emesso allerta di livello 3 per numerose città italiane, tra cui Bari, Firenze, Catania e Roma, a causa delle condizioni di stress termico prolungato. Il mix tra alte temperature, umidità elevata e assenza di ventilazione ha creato un contesto molto pericoloso per la salute, specialmente per anziani, bambini e persone con patologie croniche.

     

    I pronto soccorso hanno registrato un aumento dei casi di disidratazione, scompensi cardiaci e colpi di calore. Anche l’agricoltura ha iniziato a mostrare segni di sofferenza. Le colture cerealicole, in fase di maturazione, rischiano un disseccamento anticipato, mentre le zone vitivinicole segnalano anomalie nello sviluppo delle uve, con potenziali ricadute sulla qualità della vendemmia.

     

    Una stagione estrema già al suo esordio

    L’Estate 2025 si è aperta con caratteristiche eccezionali, segnando fin da subito una nuova normalità climatica. Il Meteo Italia di Giugno 2025 ha tracciato un quadro che supera il concetto di anticipazione stagionale, proiettandoci direttamente nella fase più estrema dell’anno, saltando ogni mediazione climatica.

     

    Se le prossime settimane seguiranno questa tendenza, sarà difficile immaginare un ritorno alla fisiologica Estate mediterranea fatta di giorni caldi e notti fresche. Il clima del futuro, che ormai è già il clima del presente, impone nuove riflessioni su resilienza urbana, gestione delle risorse e adattamento ambientale.

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Massime del 10 luglio e prospettive future

La giornata del 10 luglio 2010 si è caratterizzata per massime e minime molto alte: in particolare sui Castelli settentrionali le condizioni di ventilazione e soleggiamento sono state favorevoli a temperature massime record.

La stazione di Frascati ha infatti raggiunto i +34.4°C, Monte Porzio i +32.1°C, Monte Compatri ha segnato +31.5°C ed anche Rocca Priora ha sfiorato i 30 gradi toccando i +29.7°C.

Rocca di Papa posta al centro dei Colli Albani conferma la mitezza del suo clima facendo la massima record dell'anno con +27.9°C, valore accettabilissimo se confrontato con altre stazioni in quota.

Notevoli anche le massime delle stazioni più meridionali che hanno beneficiato di una maggiore mitigazione della brezza marina: Velletri ha sfiorato la massima annuale con +32.4°C ed anche Ariccia Catena ha fatto la seconda massima annuale con +29.7°C.

 

Dal grafico ENS (detto "spaghetti") che mostra le temperature previste in libera atmosfera si nota come oggi le massime dovrebbero andare ancora più su in attesa che da stasera i valori in quota calino di una manciata di gradi. Domani 12 luglio gli indici di instabilità sono parecchio elevati ed è probabile lo sviluppo di temporali pomeridiani che dovrebbero portare un pò di fresco.

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