Meteocastelli

Quella che comincia oggi sarà probabilmente la settimana più movimentata dell'anno dal punto di vista meteorologico e la ragione è nell'arrivo del Buran, il vento della Siberia.

Il Buran (detto anche Burian, Buriana, Burano) è un vento tipico della pianura sarmatica, ad Ovest degli Urali, che in rari casi arriva a soffiare ad est fino alla Cina e ad Ovest fino al Mediterraneo. Ora una particolare e rara conformazione delle figure bariche che governano il clima dell'Europa, il Ponte di Wejkoff, sembra portare tale vento fino in Italia e forse fino ai Colli Albani. L'eccezionalità non risiede tanto nel vento, quanto alla mole di freddo e di neve che ad esso si accompagna: un moloch di gelo pellicolare, denso ad ogni quota in grado di far nevicare anche sul mare e di regalare giornate di ghiaccio anche in località normalmente miti. Il Buran si presenta in maniera decisa ogni 30 anni (anche se l'ultima volta fu il 1996) e quando lo fa regala avvenzioni fredde storiche: erano caratterizzate dal Buran quelle del 1956 che portarono un metro e mezzo di neve a Rocca di Papa e Velletri a -7.0°C e quella del 1985 che portò 30 cm di neve a Frascati e Ciampino a 11 gradi sottozero.

Fatta questa premessa per spiegare cos'è e di cosa sia capace il Buran andiamo ad analizzare cosa ci dicono i modelli matematici di previsione.

Ci sarà una prima avvenzione fredda che sta entrando in queste ore dalla Porta del Rodano e andrà a creare una zona di bassa pressione nel Mar Ligure nella notte tra martedì e mercoledì: questo minimo traslerà nel corso di un giorno e mezzo verso sud-est passando davanti alla costa laziale, portando così precipitazioni già dalla prima metà di domani martedì 31 gennaio. Le temperature previste in questa primissima fase sono modeste e la neve resterà confinata sopra i 1000 metri, ma col passare delle ore e alternando pause precipitative la temperatura si abbasserà. La traslazione del minimo pescherà infatti aria più fredda che riverserà sui Castelli Romani sotto forma di neve nella prima mattina di mercoledì primo febbraio. Attenzione, ad ora la quota di accumulo è vista sui 700 metri e dunque saranno coinvolte solo le Rocche, ma fiocchi se ne vedranno ben più in basso.

Dal pomeriggio di mercoledì cesseranno le precipitazioni e si fermerà il calo termico, anche se col il parziale rasserenamento del cielo saranno possibili gelate nelle valli albane.

Le precipitazioni torneranno ad esserci giovedì 2 febbraio quando nel pomeriggio potranno di nuovo cadere fiocchi sulle Rocche, ma la neve pare destinata a girare in pioggia nel corso della serata.

Da venerdì si aprono scenari confusi dovuti all'incertezza dei modelli matematici nel capire se il gelo portato dal Buran resterà confinato a nord delle Alpi e con un suo braccio che si allunghi su Francia e Spagna o se una parte di quel freddo riuscirà a passare dalla Porta del Rodano per raggiungere anche il Tirreno Centrale. I due principali modelli previsionali vedono un'entrata del freddo sulle regioni adriatiche, con l'Appennino che proteggerà noi tirrenici da freddo e precipitazioni. Tuttavia un braccio del Buran sembra che riuscirà a passare domenica 5 febbraio con termiche d'eccezione. Ad ora è impossibile capire se si formeranno nelle giornate di sabato e domenica dei minimi capaci di far nevicare (fino a bassissima quota).

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