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METEO GIORNALE
  • Meteo prossimi giorni: in queste città farà un caldo infernale

      Durante questa nuova settimana la scena meteo italiana sarà segnata da un progressivo consolidamento dell’Alta Pressione. Dopo un breve cedimento atteso tra Lunedì 16 e Martedì 17 dovuto a un afflusso meno caldo e più instabile da ovest, il quadro generale tornerà rapidamente a essere dominato dall’Anticiclone africano. Questo centro di Alta Pressione, alimentato da masse d’aria di origine subtropicale, rafforzerà la propria presenza giorno dopo giorno, riportando condizioni di stabilità e temperature elevate su gran parte del territorio nazionale.   L’influenza dell’Anticiclone sarà sempre più marcata soprattutto nella seconda metà della settimana, quando la spinta calda in arrivo dal Nord Africa troverà strada libera verso la nostra Penisola. La tendenza si orienta dunque verso un’evoluzione decisamente estiva, con scarse probabilità di piogge e un forte soleggiamento quasi ovunque.  

    L’evoluzione barica: scenari caldissimi

    Analizzando i principali modelli barici, emerge una configurazione chiaramente improntata verso un assetto tipico dell’Estate piena. Dopo la parentesi leggermente più instabile di inizio settimana, con possibilità di rovesci o temporali localizzati, in particolare nelle ore pomeridiane sulle aree montane del Centro-Nord, la pressione tornerà a salire in maniera diffusa.   Questa transizione, benché graduale, segnerà l’ingresso definitivo dell’Anticiclone nordafricano, in grado di stabilizzare l’atmosfera e di far impennare le temperature verso valori notevolmente superiori alla media stagionale.   Le giornate successive, a partire da Mercoledì 18, si presenteranno generalmente serene su tutto il Paese. Il dominio dell’Alta Pressione sarà praticamente totale: le perturbazioni atlantiche resteranno lontane, respinte dalla cupola stabile che abbraccerà l’intero bacino del Mediterraneo centro-occidentale. Questo assetto barico lascerà spazio solo a qualche nube innocua in transito e, al massimo, a blandi refoli instabili lungo l’arco alpino orientale.  

    Temperature in netta ascesa: caldo ovunque e picchi intensi

    Il segnale più evidente del ritorno prepotente dell’Anticiclone africano sarà l’innalzamento marcato delle temperature su gran parte dell’Italia. Dopo la temporanea flessione prevista tra Lunedì e Martedì, legata a infiltrazioni più fresche in quota, la colonnina di mercurio inizierà a salire in maniera progressiva, spingendosi su valori decisamente sopra le medie climatiche del periodo.   Già da Giovedì 19 Giugno, molte località della Val Padana, delle aree interne del Centro e soprattutto delle regioni meridionali registreranno temperature massime superiori ai 33-35 gradi. L’apice del caldo, tuttavia, è atteso tra Sabato 21 e Martedì 24, con valori estremi possibili in alcune aree del Sud Italia.  

    Le regioni più esposte al rischio 40 gradi

    Nel dettaglio, l’area più colpita da questa nuova ondata di calore sarà senza dubbio il Sud Italia, dove l’afflusso di aria torrida risulterà più diretto e persistente. Sardegna, Puglia e Basilicata saranno tra le regioni più esposte: in queste zone, i termometri potrebbero facilmente raggiungere e in alcuni casi anche superare i 37-38 gradi Celsius nelle ore centrali del giorno. Non si escludono punte prossime ai 39 gradi, specialmente nelle aree interne lontane dal mare.   Anche la Sicilia si inserirà progressivamente nel novero delle regioni più calde. A partire da Martedì 24 le condizioni meteo sull’isola vedranno un incremento ulteriore delle temperature, con possibilità di sfiorare i 40 gradi Celsius nelle zone più interne della provincia di Caltanissetta, nell’ennese e nell’entroterra agrigentino.   Il caldo si farà sentire anche in Campania, Calabria e nel Lazio meridionale, pur con valori lievemente inferiori. Qui le massime oscilleranno tra i 34 e i 36 gradi, rendendo il clima comunque afoso, soprattutto nei centri urbani e nelle vallate interne poco ventilate.  

    Anticiclone saldo e inamovibile

    Dal punto di vista sinottico, non si intravedono segnali di cedimento dell’Alta Pressione africana almeno fino alla fine di Giugno. Le correnti atlantiche, che potrebbero portare refrigerio e qualche pioggia, restano confinate a latitudini molto più settentrionali, incapaci di penetrare nel cuore del Mediterraneo. Anche le eventuali infiltrazioni da est, che in altre occasioni hanno favorito instabilità diffusa sulle regioni adriatiche e sul versante tirrenico centrale, sembrano per il momento escluse da questa dinamica stagionale.   Il campo barico stabile impedirà dunque l’arrivo di fronti nuvolosi organizzati, lasciando l’Italia in balia di giornate sempre più soleggiate e calde. Solo occasionalmente, specie lungo le Alpi orientali e i rilievi dell’Appennino centrale, potranno formarsi modesti cumuli nelle ore più calde, con basso rischio di precipitazioni.  

    Il caldo si intensifica in Sicilia e Sardegna

    Sia la Sicilia che la Sardegna saranno al centro dell’attenzione meteorologica in questa fase calda. Sull’isola maggiore, il vento di scirocco soffierà con moderata intensità, soprattutto lungo le coste meridionali e orientali. Questo favorirà la risalita delle temperature anche nelle città costiere come Siracusa, Catania e Agrigento, dove il mix tra afa e umidità renderà il clima particolarmente pesante.   Nel caso della Sardegna, la situazione sarà differente: qui le zone interne, in particolare la piana di Ottana, il Campidano e l’area del Nuorese, potrebbero sperimentare valori tra i più elevati d’Italia. L’assenza di ventilazione e l’irraggiamento solare diretto acuiranno la sensazione di calore, creando condizioni meteo da piena Estate africana.  

    Termometri in rialzo costante

    Le principali città italiane saranno anch’esse coinvolte da questa fase meteo rovente. A Roma, tra Giovedì e Domenica, le massime oscilleranno tra i 34 e i 36 gradi, mentre a Firenze si potrebbero toccare i 37 gradi, specie nelle aree lontane dal centro storico. A Milano, il caldo sarà più secco, con temperature in crescita e valori massimi tra 33 e 35 gradi.   Situazione simile a Bologna, dove l’afa si farà sentire in modo significativo già da Venerdì, mentre a Torino e Genova il caldo sarà leggermente attenuato dalla brezza e dalla vicinanza al mare, pur restando sopra la media con punte di 32-33 gradi. A Napoli, il termometro potrebbe salire fino a 35 gradi, soprattutto nel fine settimana.  

    Estate pronta a decollare definitivamente

    Secondo le proiezioni a medio e lungo termine, la fase calda in atto potrebbe rappresentare l’inizio di un periodo di stabilità prolungata. I modelli meteo indicano che l’Anticiclone africano, alimentato da continui impulsi caldi in quota, potrebbe restare ancorato al bacino del Mediterraneo per almeno dieci giorni. Questo comporterebbe temperature elevate anche oltre il 25 Giugno, estendendo il dominio del caldo fino agli ultimi giorni del mese.   Le probabilità di un ritorno temporalesco sono al momento molto ridotte. Tuttavia, in caso di cedimenti marginali del campo barico, non si può escludere lo sviluppo di fenomeni convettivi isolati, soprattutto in montagna, durante le ore pomeridiane. Ma si tratterebbe di eventi sporadici e di breve durata, insufficienti a intaccare la struttura dell’Alta Pressione.   Questa calda Estate 2025 dunque si prepara a entrare nel vivo, sotto l’insegna del sole e delle alte temperature, con uno scenario meteo che ricorda sempre più quello delle estati africane, dominato da cieli totalmente sereni, assenza di piogge e caldo intenso.
  • Meteo porta crollo termico e violenti TEMPORALI. Poi altro CALDO

    Nel corso delle ultime ore abbiamo assistito a un cambiamento importante delle condizioni meteo climatiche. L'intrusione dell'aria fresca da nord, ampiamente prevista, ha prodotto i primi, violenti temporali nelle regioni del Nord laddove non sono mancate situazioni di criticità. Violenza dettata, era inevitabile, dall'intensità del gradiente termico che si è venuto a creare: aria fresca che si tuffa bei bassi strati, scalzando quella ben più leggera rovente preesistente   L'evoluzione meteorologica dei prossimi giorni presenta aspetti di particolare rilevanza. Le simulazioni numeriche continuano a confermare scenari caratterizzati da maggiore dinamismo e instabilità rispetto al fine settimana torrido appena trascorso. Si delinea infatti la discesa di una massa d'aria fresca più consistente, dotata di sufficiente energia per contrastare il predominio dell'anticiclone africano che ha dominato la scena meteorologica recente.   Potremmo trovarci di fronte alla prima autentica interruzione estiva della stagione, caratterizzata da sistemi temporaleschi ben organizzati e da una diminuzione marcata delle temperature sull'intero territorio nazionale. Trattandosi di perturbazioni e sistemi ciclonici, risulta fondamentale mantenere un atteggiamento prudente nell'interpretazione dei dati. I dettagli previsionali richiederanno un monitoraggio continuo, dal momento che anche lievi variazioni nella traiettoria del sistema perturbato potrebbero determinare modificazioni considerevoli nella distribuzione geografica e nell'intensità delle precipitazioni previste.   Permane sempre la possibilità che l'Alta Pressione subtropicale riconquisti rapidamente il controllo dell'area mediterranea. In tale eventualità si tornerebbe alla configurazione iniziale, con il ritorno delle temperature elevate e il ristabilirsi di quelle condizioni stabili e torride tipiche di questa particolare struttura atmosferica. Quando questa formazione anticiclonica decide di affermarsi, lo fa con particolare vigore, spesso mantenendo la propria influenza per periodi prolungati di diverse settimane.   La fase evolutiva attuale costituisce un esempio significativo della natura capricciosa e difficilmente prevedibile che caratterizza il comportamento atmosferico in questo periodo dell'anno. Giugno mantiene le sue caratteristiche di mese di transizione, dove l'estate vera e propria inizia a consolidarsi definitivamente pur dovendo ancora confrontarsi con episodi che richiamano le dinamiche tipiche del termine primaverile.   Le giornate successive saranno determinanti per comprendere quale direzione assumerà l'evoluzione meteorologica: se ci troveremo di fronte all'ennesima espansione delle masse d'aria africane oppure se avremo l'opportunità di beneficiare di una fase più fresca e dinamicamente attiva, come suggeriscono alcuni dei modelli numerici più attendibili.
  • Meteo, è iniziata l’Estate tropicale in Italia. Quando finisce

      Parlare oggi di tropicalizzazione del clima non è più un esercizio da climatologi visionari, ma una presa d’atto concreta della mutazione profonda che sta interessando l’atmosfera europea, e in particolare quella italiana. Tuttavia, è bene chiarirlo subito: tropicalizzazione non significa che vivremo 12 mesi all’anno con le stesse condizioni di Santo Domingo. Il processo è più complesso, più subdolo, e soprattutto già in corso.  

    Clima tropicale? No, ma sempre meno da medie latitudini

    Ciò che stiamo vivendo non è un passaggio netto da clima temperato a tropicale, ma piuttosto un’accelerazione di eventi tipici delle fasce subtropicali, con la scomparsa progressiva dei periodi caratterizzati dal classico clima delle medie latitudini. Quei momenti in cui l’Italia veniva baciata da stagioni temperate, piogge distribuite e freddi invernali. Il rapporto IPCC, riferimento fondamentale per la comunità scientifica globale, lo segnala da tempo: il tempo medio annuo in cui persistono condizioni tipiche delle medie latitudini si sta riducendo e continuerà a farlo. Questo avviene non solo per effetto di ondate di calore, ma per l'innalzamento generale della temperatura media su scala globale, che sposta le fasce climatiche verso nord.  

    Temperature ben oltre la media per lunghi periodi

    Uno degli aspetti più sottovalutati, ma centrali in questo fenomeno, è il costante superamento delle medie climatiche trentennali. Questo significa che sempre più spesso ci troviamo a vivere settimane o interi mesi con temperature di diversi gradi superiori alla norma. Un’anomalia così persistente distorce la percezione collettiva, anche perché le medie di riferimento – aggiornate ogni trent’anni – si stanno alzando a loro volta. E così, ci si abitua. Si accetta il caldo, si dimentica il freddo, si dà per scontato che nevichi sempre meno, si derubricano eventi estremi a “caso isolato”. Ma i dati scientifici, quelli sì, parlano chiaro.  

    Ghiacciai che si ritirano e neve sempre più rara

    Tra gli indicatori più tangibili della tropicalizzazione climatica, spicca il ritiro dei ghiacciai alpini, che ogni anno perdono metri di spessore, con una velocità mai vista nei secoli precedenti. Le nevicate in pianura, soprattutto nel Nord Italia, sono ormai episodi brevi, spesso marginali, quasi sempre limitati a una o due notti all’anno, quando non del tutto assenti. Nelle zone interne della Penisola e nelle Isole maggiori, la neve è ormai un evento eccezionale, relegato alle quote più alte e spesso accompagnata da piogge abbondanti e un rapido scioglimento.  

    Piogge intense e irregolari, segno di un clima che cambia

    Un altro segnale fortissimo della mutazione climatica è la trasformazione del regime pluviometrico. Le piogge non scompaiono, ma diventano estreme e concentrate. Piove tanto, a volte in modo eccezionale, ma in periodi brevissimi. In diverse stazioni meteo italiane, negli ultimi anni, si sono raggiunti picchi di precipitazioni in 30 o 60 minuti mai registrati prima. Questo squilibrio produce due effetti perversi: da una parte, violenti allagamenti, alluvioni lampo, nubifragi; dall’altra, lunghi periodi di siccità che prosciugano falde, impoveriscono i suoli e mettono in crisi agricoltura e risorse idriche.  

    Neve abbondante non significa inverno freddo

    Un effetto paradossale di questo nuovo assetto climatico è che, quando nevica, può farlo in modo record, grazie alla maggiore umidità atmosferica e all’energia disponibile. Ma ciò non equivale a un ritorno al “vero inverno”, anzi. Si tratta di episodi isolati, a volte disastrosi. Un esempio emblematico si è avuto nel NOVEMBRE 2024, quando una potente tempesta di neve ha attraversato buona parte dell’Europa centrale e orientale, portando quantitativi record in sole 24 ore, in Svizzera, Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Un evento che ha stupito l’opinione pubblica, ma che in realtà rientra pienamente nel nuovo caos climatico: precipitazioni più intense ma meno frequenti, intervallate da lunghi periodi secchi.  

    Estate 2025: un assaggio tropicale evidente

    E poi c’è lei, l’estate 2025, che si sta rivelando già da ora una delle più calde e instabili degli ultimi anni. Dopo una goccia fredda che ha temporaneamente rinfrescato l’atmosfera, il grande caldo africano sta di nuovo prendendo il sopravvento. L’anticiclone subtropicale, che da giorni preme dal Nord Africa, sarà il protagonista assoluto della seconda parte di GIUGNO, facendo schizzare verso l’alto le temperature in gran parte dell’Italia centro-settentrionale, con punte estreme anche nel NORD-EST. Il suo ritorno è l’ennesima conferma che stiamo vivendo una fase tropicale del nostro clima, e che le stagioni classiche sono ormai un concetto del passato. Per approfondimenti scientifici affidabili sui cambiamenti climatici, si consiglia di consultare il sito della World Meteorological Organization, oppure il portale Copernicus Climate Change Service.

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Ci aspettano altri due giorni di freddo

Evoluzione prevista, carta da www.meteogiornale.itLa nuova pulsazione artica che da stamattina ci sta interessando avrà uno sviluppo identico alla precedente: entrando sulla penisola da Est sta portando solo freddo sterile sulle regioni tirreniche e segnatamente sui nostri Colli Albani. Il risultato sono giornate assolate ma fredde, con brina e ghiaccio la mattina e massime contenute entro i 10 gradi anche in collina. Non si prevedono nevicate per l'assenza di minimi pressori sul Mar Tirreno.

Tale situazione è però destinata a cambiare già da giovedì 13 quando aria di origine nord-atlantica porterà sulla Penisola correnti umide di scirocco che favoriranno un deciso rialzo delle temperature, soprattutto nei valori minimi e nuove piogge.

Tale situazione persisterà almeno fino al weekend, dopo cui potrà esserci il ritorno del freddo ma mancano ancora troppi giorni per poterlo dire con certezza.

Invitiamo dunque i lettori a fare attenzione durante le notti e le mattine di domani 12 dicembre e di dopodomani 13 quando estese gelate si verificheranno nelle valli soggette ad inversione termica e nei versanti settentrionali dei nostri colli: dunque attenzione alla guida, alle tubature e agli animali domestici e di cortile.

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