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METEO GIORNALE
  • Meteo, le cattive ondate di calore marino. Sottovalutato

      Non ci sono solo le ondate di calore terrestri a destare attenzione in ambito previsionale, ma anche quelle marine. Le ondate di calore marine rappresentano un fenomeno allarmante che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, soprattutto considerando che già buona parte dei mari terrestri registrano valori sopra la media. Con oltre tre, quattro mesi di caldo nel nostro Emisfero ancora da affrontare, potremmo assistere a situazioni già vissute in questi anni recenti, con la temperatura superficiale dei mari di alcune aree del Mediterraneo che supera anche i 30°C.   Quando si parla di valori superiori ai 30°C nelle acque marine, ci troviamo di fronte a condizioni tipicamente tropicali. Ricerche pubblicate su Nature Communications hanno documentato che le ondate di calore marine sono aumentate globalmente del 34% in frequenza e del 17% in durata dal 1925 al 2016, risultando in un incremento del 54% dei giorni annuali di ondate di calore marine a livello planetario. Nel Mediterraneo, la situazione è particolarmente critica: durante l'estate 2022, anomalie della temperatura superficiale del mare hanno raggiunto valori senza precedenti fino a 4,6°C, superando i record precedenti detenuti dall'estate del 2003.   La distinzione tra temperature tropicali temporanee e clima tropicale permanente Però, non dobbiamo fare confusione con il clima tropicale. È fondamentale chiarire che i mari presentano valori da mari tropicali solo alcuni mesi all'anno, un evento meteorologico comunque grave, ma questo non vuol dire che il Mediterraneo è diventato un mare tropicale. La differenza è sostanziale: mentre le temperature superficiali possono temporaneamente raggiungere soglie tropicali, il regime climatico complessivo del bacino mediterraneo mantiene le sue caratteristiche stagionali distintive. Tuttavia, questa "tropicalizzazione temporanea" sta avendo conseguenze profonde e durature sull'ecosistema marino. L'aumento delle temperature sta comportando l'arrivo di nuove specie di fauna marina, compresa quella vegetale. Studi pubblicati su Scientific Reports documentano che oltre 1.000 specie aliene hanno già colonizzato il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno accelerato dal riscaldamento delle acque che facilita l'adattamento e la sopravvivenza di specie di origine tropicale. Ricerche pubblicate su PLOS One rivelano che il Mediterraneo ospita circa 17.000 specie marine, ma l'invasione di specie tropicali sta cambiando rapidamente la biodiversità, principalmente nel bacino orientale da dove queste specie possono diffondersi verso nord e ovest grazie al riscaldamento delle acque. Un studio del 2024 pubblicato su PubMed ha dimostrato che entro il 2050, con lo scenario climatico intermedio RCP 4.5, la connettività climatica lungo il Nord Africa nordoccidentale permetterà alle specie tropicali di colonizzare un Mediterraneo ormai largamente adatto dal punto di vista ambientale.   Gli effetti devastanti delle ondate di calore marine Le ondate di calore marine sono molto pericolose perché aumentano a dismisura la forza delle perturbazioni immettendo umidità in atmosfera. Questo meccanismo fisico è ben documentato dalla ricerca scientifica: l'evaporazione potenziata dalle acque superficiali surriscaldate introduce quantità eccezionali di vapore acqueo nell'atmosfera, fornendo energia latente che può intensificare drammaticamente i sistemi meteorologici. Durante il periodo estivo, le ondate di calore marine incrementano significativamente il tasso di umidità rendendo il caldo diffusamente afoso anche laddove in passato non lo era. Uno studio pubblicato su ScienceDirect proietta che le aree costiere del bacino mediterraneo sperimenteranno le maggiori tendenze crescenti dell'indice di calore durante i mesi estivi, con valori che potrebbero raggiungere livelli pericolosamente elevati superiori ai 41°C entro la fine del XXI secolo. E abbiamo ampie dimostrazioni scientifiche in merito: località tirreniche, della Sardegna o dell'Adriatico che in posizione pre-costiera non pativano di caldo umido, nelle attuali stagioni estive vedono un'impennata del tasso di umidità che influenza pesantemente le giornate e nottate degli abitanti. Ricerche condotte dal Copernicus Climate Change Service documentano che il Mediterraneo si sta riscaldando a un ritmo superiore alla media globale fin dagli anni '80, creando condizioni di umidità atmosferica precedentemente sconosciute in molte aree costiere.   L'esplosione dei sistemi di climatizzazione Da qui il fortissimo incremento di climatizzatori nelle abitazioni e negli edifici pubblici lungo le coste mediterranee. Anche in passato faceva caldo, ma ora la calura è persistente, dura mesi, è più umida e determina una sensazione di caldo maggiore anche a parità di temperatura misurata. Questo fenomeno è scientificamente quantificabile attraverso l'Heat Index (Indice di Calore), che combina temperatura e umidità relativa per determinare la percezione termica effettiva. L'aumento dell'umidità atmosferica causato dalle acque marine surriscaldate sta trasformando il comfort termico di intere regioni costiere, costringendo le popolazioni locali ad adottare strategie di adattamento che includono l'uso massiccio di sistemi di condizionamento, con conseguenti aumenti nei consumi energetici e nelle emissioni di gas serra, creando un pericoloso circolo vizioso che amplifica ulteriormente il problema del riscaldamento globale.   L'inerzia termica del mare: il prolungamento dell'estate in autunno Infine, il mare si raffredda più lentamente, come al pari si riscalda più lentamente rispetto alle terre emerse. Questa caratteristica fisica fondamentale degli oceani, nota come inerzia termica, è concausa anche del protrarsi del caldo estivo nei primi mesi dell'autunno, quando i mari sono ancora caldissimi. Il fenomeno è ben documentato dalla fisica oceanografica: l'acqua ha una capacità termica specifica circa quattro volte superiore a quella dell'aria, il che significa che immagazzina e rilascia calore molto più lentamente. Studi pubblicati su Frontiers in Marine Science evidenziano che nel periodo 2015-2019, il Mediterraneo ha sperimentato condizioni di ondate di calore marine eccezionali, con cinque anni consecutivi di eventi di mortalità di massa che hanno interessato migliaia di chilometri di costa. Questa persistenza termica marina prolunga gli effetti delle ondate di calore ben oltre la fine dell'estate meteorologica, creando condizioni di "autunni tropicali" che erano completamente sconosciuti nel clima mediterraneo tradizionale.   Una rete globale di osservazioni La comunità scientifica internazionale ha sviluppato sistemi di monitoraggio sofisticati per tracciare l'evoluzione delle ondate di calore marine. Il Copernicus Marine Service fornisce informazioni quotidiane e storiche sull'intensità e l'estensione delle ondate di calore marine nel Mediterraneo, utilizzando dati satellitari ad alta risoluzione. Organizzazioni come la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) degli Stati Uniti e il Mediterranean Institute of Oceanology in Francia coordinano reti di osservazione che includono boe oceanografiche, glider autonomi e sistemi di telerilevamento satellitare per monitorare in tempo reale l'evoluzione delle temperature marine e delle loro conseguenze ecosistemiche. Il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) ha sviluppato modelli previsionali specifici per le ondate di calore marine, che integrano dati oceanografici, meteorologici e climatologici per fornire proiezioni attendibili sull'evoluzione di questi fenomeni estremi nei prossimi decenni.   Proiezioni future: verso un Mediterraneo tropicalizzato Le proiezioni climatiche per il futuro del Mediterraneo sono allarmanti. Ricerche pubblicate su Communications Earth & Environment indicano che le ondate di calore marine continueranno ad intensificarsi e aumentare di frequenza nei prossimi decenni. Modelli climatici avanzati suggeriscono che entro il 2100, nello scenario peggiore RCP 8.5, il Mediterraneo potrebbe diventare completamente tropicalizzato. Le conseguenze di questa trasformazione saranno molteplici e profonde: cambiamenti radicali negli ecosistemi marini, nell'industria della pesca, nel turismo costiero e nella qualità della vita delle popolazioni rivierasche. L'industria del turismo mediterraneo, che rappresenta una delle principali economie della regione, dovrà confrontarsi con estati sempre più estreme che potrebbero rendere alcune destinazioni costiere meno attrattive durante i mesi più caldi.   Salute e adattamento sociale L'aumento dell'umidità atmosferica causato dalle ondate di calore marine rappresenta una minaccia crescente per la salute pubblica. L'Heat Index elevato può causare stress termico, colpi di calore e aggravamento di condizioni mediche preesistenti, particolarmente nelle popolazioni vulnerabili come anziani e bambini. Le autorità sanitarie regionali stanno già implementando piani di adattamento che includono sistemi di allerta precoce, centri di raffreddamento pubblici e campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione dei rischi legati al calore estremo. Tuttavia, l'adattamento a lungo termine richiederà trasformazioni strutturali nell'urbanistica costiera, nell'efficienza energetica degli edifici e nelle strategie di pianificazione territoriale.   Una sfida globale che richiede azione immediata Le ondate di calore marine nel Mediterraneo rappresentano uno dei segnali più chiari e immediati del cambiamento climatico in atto. La combinazione di temperature marine record, arrivo di specie tropicali, aumento dell'umidità costiera e prolungamento delle condizioni estive in autunno sta trasformando irreversibilmente uno dei bacini marini più importanti e studiati del pianeta.
  • Meteo: dopo il crollo termico torna l’Estate con temperature altissime

    L'Anticiclone Africano incombe di nuovo, ma in modo graduale

    [caption id="attachment_326009" align="aligncenter" width="1280"]L'Anticiclone Africano incombe di nuovo, ma in modo graduale Fase instabile lascerà di nuovo spazio a sole e caldo[/caption]   La piccola goccia fredda, responsabile del break estivo, è causa di una fase di meteo marcatamente instabile che ora si concentra al Centro-Sud. L’intrusione del vortice, con il suo carico di temporali, sta mettendo fine al caldo africano, ma in realtà si tratta solo di una breve pausa che durerà davvero poco.   La colonnina di mercurio è pronta a risalire la china già da metà settimana su alcune regioni. Una volta che l’aria fresca e i temporali si localizzeranno al Sud, al Nord inizierà invece prestissimo un’inversione di rotta con temperature in repentino rialzo verso valori abbondantemente sopra la media.   Mercoledì 18 il nuovo riscaldamento inizierà a manifestarsi in modo netto dal Nord-Ovest, mentre Giovedì 19 su tutto il Nord e sulle regioni centrali tirreniche. Torneremo quindi verso condizioni di caldo significativo, anche se meno opprimente e con poca afa rispetto a quanto abbiamo avuto negli ultimi giorni.   Il ricambio d’aria si fa sentire dopo giornate roventi. Su alcune zone le temperature stanno crollando mediamente anche di 8/10 gradi. La svolta tanto attesa per ora non si è ancora propagata sulle regioni più meridionali, dove resistono ancora le ultime sacche di caldo africano.  

    Torna l'Estate ma non subito troppo rovente

    Entro Mercoledì 18 Giugno il refrigerio si sarà esteso a tutte le regioni del Sud, con la calura totalmente spodestata che lascerà spazio ad un clima più godibile. Come detto poi tornerà il caldo, che tornerà nel vivo da Giovedì 19 Giugno su gran parte del Centro-Nord.   Da ovest tornerà ad avanzare l’Anticiclone subtropicale, anche se l’Italia si verrà a trovare sul bordo orientale. Le temperature saliranno in Val Padana, Toscana, Lazio, Sardegna, portandosi sino a picchi di 36-37 gradi. Questo riscaldamento sarà però associato ad aria secca e quindi limitato indice di disagio.   Inoltre l’aria sarà più respirabile anche di notte, in considerazione del fatto che ci sarà una certa escursione termica anche nelle grandi città, proprio grazie alla poca umidità. Dal weekend l’Anticiclone subtropicale tornerà a dominare su tutta Italia, anche se non avremo a che fare con canicola troppo opprimente.   Il cuore caldo del promontorio anticiclonico rimarrà tra Spagna e Francia, mentre la prossima settimana il meteo potrebbe di nuovo arroventarsi. Le ultime proiezioni dei Centro Meteo appaiono favorevoli a caldo di nuovo intenso da Martedì 24 a Venerdì 27 Giugno, poi qualcosa potrebbe cambiare sul finire di Giugno.
  • Tre giorni più freschi e accesi temporali. Ecco dove di più

      Una goccia fredda in quota, ossia un nucleo vorticoso a carattere più freddo isolatosi nella media Troposfera, è giunto ieri sul Mediterraneo settentrionale, interessando con intensi temporali soprattutto i settori centro orientali del Nord, ma con influenze temporalesche anche lungo l'Appennino centro-meridionale e, localmente, sulle aree adriatiche centrali. La medesima goccia fredda, quest'oggi, è in azione tra la Romagna, la Toscana, l'Umbria, poi via via in scorrimento verso i settori centrali tirrenici e il basso Tirreno, tra domani e giovedì.   Anche al suolo va formandosi una moderata circolazione depressionaria, tuttavia piuttosto ampia e non particolarmente profonda, magari un po' più vorticosa, progressivamente da domani, verso il basso Tirreno. Al passaggio della goccia fredda, naturalmente, si associa anche un calo termico generale da Nord a Sud, più apprezzabile tra oggi e domani. Magari su qualche settore meridionale o insulare, fresco o più mite ancora per giovedì, mentre, altrove, verso metà settimana e soprattutto al Centro Nord, le temperature torneranno ad aumentare.   Ma vediamo dove l'instabilità temporalesca colpirà di più tra oggi e giovedì. Intanto, dalla notte e ancora per questa mattinata, rovesci e temporali più significativi, localmente insistenti e anche forti, stanno colpendo la Romagna, dal Bolognese verso Est, ma soprattutto il Ravennate, il Cesenatico e il Riminese, con accumuli localmente anche importanti, sui 40-50-60 mm, fino a 70-80 mm nel Ravennate e, dunque, anche con locali criticità. Per il prosieguo della mattinata, continueranno rovesci e temporali proprio su queste medesime aree, dove, tra l'altro, è in azione il fulcro del minimo vorticoso, molto stretto intorno ai 3000 metri, responsabile dei fenomeni anche intensi e insistenti a scala locale;   rovesci anche verso Centro Nord Marche e su Nord/Nordest Toscana, anche qui localmente forti, e qualcuno residuo e più debole sul Polesine. Meglio altrove. Nel pomeriggio, rovesci e temporali ancora insistenti sulla Romagna, specie meridionale,  sul Centro Est Toscana, su aree interne marchigiane, abruzzesi e laziali e fenomeni verso il Sud Appennino, soprattutto sulla Daunia pugliese, Foggiano e sulla Lucania, qualcuno localizzato sulla Sila e su Est Campania e sui rielivi siciliani centro orientali.   In serata, qualche rovescio anche verso Sud Toscana, migliorerà su Centroest Toscana e sulla Romagna, ancora rovesci al Centro, specie su aree interne tra Lazio, Abruzzo e Molise. Tempo mediamente buono sul resto dell'Italia. Temperature in calo al Centro, Nord Puglia, Campania, Nord Lucania e sulla Sardegna, poche variazioni al Nord, ma qui già in calo ieri, e su estremo Sud, specie tra Calabria e Sicilia, dove continuerà a fare piuttosto caldo.   Per la giornata di domani, mercoledì 18 giugno, la goccia fredda si trasferirà verso il basso Tirreno con instabilità, soprattutto diurna, che colpirà in misura maggiore le aree tirreniche centro-meridionali e, localmente, le isole maggiori; rovesci e temporali in particolare sulla Campania, sul Lazio, sui settori occidentali di Molise, Abruzzo e Umbria, sul Centro Sud della Sardegna e sul Centro Nord della Sicilia.  Naturalmente, da computare fenomeni anche forti o violenti a scala locale associati a grandine.   Il tempo sul resto dell'Italia sarà buono, salvo qualche rovescio anche sull'estremo Sud della Toscana. Temperature in aumento al Nord, stazionarie o in locale calo al Centro Sud, di più sulle Isole maggiori, con valori un po' più miti in via generale al Centro Sud, più caldi al Nord. Per giovedì 19, la goccia fredda interesserà in maniera più diretta essenzialmente la Sicilia, dove ci saranno i fenomeni temporalisti più intensi e diffusi, anche forti e grandinigeni, con rischio di locali criticità.   Rovesci e temporali diffusi anche sul basso Tirreno in mare, sul Canale di Sicilia e, più isolati o localizzati, sul Centro Sud Appennino e sulla Campania occidentale. Tempo mediamente buono sul resto del paese, salvo occasionali fenomeni temporaleschi nelle ore pomeridiane sui settori alpini e sulla Sardegna interna.   Temperature in lieve, generale aumento sui settori peninsulari, specie centro-meridionali, stazionarie e più fresche sulla Sicilia, localmente sul Sud della Calabria e sul Sud della Sardegna. Dunque, instabilità che, nei prossimi 2-3 giorni, fino a metà settimana circa, andrà concentrandosi verso il Centro Sud, specie settori tirrenici e Sicilia, localmente Sardegna, su queste aree anche con temperature più miti rispetto al resto del paese dove, invece, i valori termici andranno progressivamente e nuovamente aumentando. 

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Settimana tra piogge e ritorno del freddo. Cercando uno spiraglio per la cometa

La settimana che si è aperta ieri segue la scia dello scorso weekend con condizioni di spiccato maltempo e variabilità. Il treno di perturbazioni atlantiche continua infatti ad interessare le regioni centrali tirreniche, con i Colli Albani in prima fila: a metà pomeriggio di oggi sono già caduti fino a una 20ina di mm e ci sono zone, come i Pratoni del Vivaro che da inizio anno hanno già superato i 600 mm.

Questa sera e le prime ore di domani dovrebbero vedere una pausa nelle precipitazioni, che in ogni caso si riaffaccerano già domani: parallelamente sta facendo il suo ingresso aria più fredda di provenienza scandinava, che dopo aver portato copiose nevicate marzoline in mezza Europa, sta scatenando temporali e grandinate sulle nostre zone; la temperatura nel pomeriggio si è abbassata al punto tale che Rocca Priora ha registrato soli +3.3°C gradi alla 15:32, facendo temere che potesse nevicare... L'afflusso di aria fredda è però solo all'inizio e si farà sentire venerdì e sabato, quando alla quota di 850 hPa è prevista una -5°C: se confermata porterebbe minime diffusamente sottozero; al momento basso il rischio di nevicate, possibili ad ora nelle prime ore di venerdì ma tutte da confermare.

In tutto questo immaginiamo che molti lettori si staranno chiedendo quando il cielo offrirà uno spiraglio per poter ammirare con un telescopio o binocolo la cometa C/2011 L4 Pan-starrs: la risposta è che ad ora esistono buone possibilità per le prime serate di mercoledì e giovedì, ma venerdì appare come la serata migliore. Sarà una sera molto fredda ma crediamo che varrà la pena partecipare a serate di osservazione come quella organizzata dagli amici dell'Associazione Tuscolana di Astronomia.

Даже "Код да Винчи"самому большому патриоту рано или поздно все это должно надоесть.

Их ""Рече Господь..." Толкования на Евангельские притчи"ожесточили события в форте Кинг, а разгром "Поэмы"отряда Дэйда вызвал еще "Зеленые воды Ишмы"большую ярость.

Служители, производившие уборку в кабинете президента, все "История России с древнейших времен до настоящего времени"до одного подверглись тестам на память.

БЕГЛЯНКА НАСТИГНУТА На протяжении еще одной "Город Собак"мили погоня "Полоса препятствий. Тачки. Догоняйка"продолжалась без особых перемен.

Если подлинный патриот желает получить в награду "Командировки: новые правила оформление и оплата"славу, он должен ждать ее лишь "Похождения бравого солдата Швейка"от потомства, когда его скелет превратится в "Выстрел на Большой Морской"пыль и прах в гробнице.

В поднятый нами шум вплелись пронзительные свистки.

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