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METEO GIORNALE
  • Meteo: caldo subito a 40 gradi, ma il peggio deve arrivare

    Forte aumento di temperatura

    [caption id="attachment_326078" align="aligncenter" width="1280"]Forte aumento di temperatura Potenziale ondata di caldo record verso fine mese[/caption]   La goccia fredda, che sta attraversando l’Italia, ha il merito di stemperare la calura, oltre a portare meteo piuttosto movimentato per l’instabilità che ora punta le regioni del Sud. La bolla africana si è ritirata, ma già è imminente un nuovo rialzo delle temperature a partire dalle regioni settentrionali.   Una nuova rimonta dell’Anticiclone Subtropicale si sta facendo sentire sulla Penisola Iberica, dove la colonnina di mercurio si è già impennata a 42 gradi. La risalita calda si appresta a puntare verso la Francia per poi avanzare verso l’Italia e riconquistarla del tutto una volta che la goccia fredda uscirà di scena.   Stiamo quindi andando da un’ondata africana all’altra, come ormai è tipico delle Estati del nuovo millennio con un riscaldamento che ha subito un’ulteriore brusca accelerazione nell’ultimo decennio. Non esistono più le stagioni miti di una volta, quelle nelle quali il protagonista era l’Anticiclone delle Azzorre.   Quest’anno il grande caldo è partito molto in anticipo, anche se ci sono state annate recenti dove il grande caldo era giunto ancor più precocemente. La scorsa settimana sembrava di essere in pieno Luglio o a inizio Agosto, con temperature che si sono facilmente portate sino a punte di 38-40 gradi su alcune regioni.  

    Occhi puntati alla prossima settimana

    Il caldo recente potrebbe essere solo un’anteprima di qualcosa di ben peggiore che minaccia di farsi vedere molto presto nell’ultima parte di Giugno. La terza decade del mese sarà infatti caratterizzata da una nuova possente ondata di calore che potrebbe risultare, a lungo andare, più intensa della precedente.   Il momento clou è atteso nel corso della prossima settimana a partire dal 23 e sino almeno al 27 Giugno, con un lungo crescendo di caldo dapprima al Nord e poi soprattutto al Centro-Sud. Masse d’aria di matrice sahariana invaderanno il bacino del Mediterraneo con termiche roventi fino a +25°C a 1600 metri d’altezza.   Ci sono tutte le condizioni perché si possano raggiungere picchi non solo sopra i 40 gradi, ma addirittura sino a 44-45°C in alcune delle località più roventi delle due Isole Maggiori. Tra le città maggiori emerge chiaramente il caldo estremo che colpirebbe con maggiore enfasi il Centro-Sud.  

    Le città capoluogo più calde tra il 24 giugno e il 1 luglio 2025

    Benevento 42°C Firenze, Terni, Prato 41°C Foggia, Forlì, Arezzo, Pistoia 40°C Bologna, Roma, Siena, Mantova, Matera, Caserta, Modena 39°C Lucca, Avellino, Sanluri, Taranto, Cesena, Reggio nell'Emilia, Rovigo, Frosinone, Perugia 38°C   Naturalmente attendiamo conferme, ma al momento c’è il concreto rischio di vivere un’ondata di calore che potrebbe sgretolare anche dei record per il periodo. Siamo appena a Giugno e devono ancora arrivare Luglio ed Agosto, con il timore che potrebbero verificarsi scenari meteo da fornace ancora più eclatanti.
  • Meteo: afa spazzata via dai temporali, ma ecco quando tornerà

    La tanto annunciata goccia fredda è arrivata in Italia e ha portato violenti temporali soprattutto al Nord Est e sul medio Adriatico nelle ultime 24 ore. Le condizioni meteo risulteranno abbastanza turbolente anche a metà settimana, soprattutto al Sud, dove la goccia fredda stazionerà per più giorni consecutivi.   Il ruolo principale di questa goccia fredda è stato non solo quello di riportare acquazzoni e temporali su molte regioni, ma anche quello di allontanare il cuore più caldo e pulsante del promontorio nordafricano. In effetti, l'asse principale dell’alta pressione subtropicale si è spostato più a ovest, ovvero sulla penisola iberica, abbandonando di fatto la nostra penisola. Ciò ha permesso l’allontanamento graduale delle masse d’aria più calde e afose che la scorsa settimana avevano invaso la nostra penisola da nord a sud.  

    Temperature in calo diffuso

    Insomma, nelle ultime ore le temperature sono certamente scese in ogni angolo d’Italia e la calura subtropicale è stata nettamente smorzata. Anche nel prosieguo di settimana, il gran caldo subtropicale resterà ai margini del nostro Stivale, al netto di un lieve incremento delle temperature sulla Val Padana e il medio-alto Tirreno, soprattutto nel weekend.  

    Alta pressione debole?

    L’alta pressione resterà piuttosto debole sulla nostra penisola fino al termine della settimana e ciò permetterà l’arrivo di altri temporali pomeridiani e serali, principalmente su monti e colline, dalle Alpi alla Sicilia. Andrà molto meglio sui litorali e le pianure, dove il tempo sarà spesso stabile e soleggiato, con caldo senza grandi eccessi.   Ancora incerto l’andamento meteo della prossima settimana, poiché non è esclusa una nuova espansione del promontorio africano sulla nostra penisola, che favorirebbe un nuovo incremento delle temperature e anche dell’indice di disagio legato all’umidità. A pagarne le conseguenze potrebbero essere soprattutto le regioni del Nord e del medio-alto Tirreno, tra il 22 e il 25 giugno, ma di questo ne discuteremo in modo più approfondito nei prossimi aggiornamenti meteo.
  • Meteo, cosa succede tra il 24 e il 26? Il modello GFS lancia l’ALLARME

    Dopo settimane meteo dominate da un’egemonia anticiclonica quasi incontrastata, il mese di giugno potrebbe finalmente subire un netto cambio di passo.   Le ultime elaborazioni modellistiche suggeriscono con crescente insistenza che tra lunedì 24 e mercoledì 26 giugno una saccatura nordatlantica riuscirà a farsi strada verso l’Italia, interrompendo la lunga fase calda e stabile che ha caratterizzato gran parte del mese.  

    Una perturbazione ostacolata, ma in avanzata: così la saccatura aggira l’anticiclone

    L’ipotesi sinottica che va prendendo forma è quella di un sistema depressionario di origine polare-marittima in discesa dal Nord Europa, che punterà il cuore del continente tentando di forzare la tenuta dell’anticiclone subtropicale.   A oggi, le simulazioni mostrano un fronte perturbato in cerca di un varco: sarà proprio questa la fase chiave, perché una volta individuata la via di ingresso – con ogni probabilità tra la Francia orientale e le Alpi occidentali – il contrasto termico con l’aria caldo-umida preesistente potrebbe alimentare un passaggio molto dinamico.   Nonostante la resistenza dell’alta pressione, il sistema riuscirebbe a sfondare al Nord già tra il pomeriggio di lunedì 24 e la mattina di martedì 25 giugno, generando temporali anche forti su Alpi, Prealpi e pianure del Nord-Ovest. Si tratta di un contesto tipico da rottura estiva anticipata, in grado di portare fenomeni localmente intensi ma anche un cambio di massa d’aria significativo.  

    Mercoledì 25: temporali verso il medio Adriatico e arriva il Maestrale

    Nel suo movimento verso est-sudest, la perturbazione riuscirebbe a coinvolgere progressivamente anche il Centro Italia, in particolare le regioni del medio Adriatico. Secondo le ultime tendenze, sarà proprio nella giornata di mercoledì 25 giugno che l’instabilità attraverserà Marche, Abruzzo e parte del Lazio interno, mentre il Sud resterà in larga parte ai margini del peggioramento, salvo un aumento della ventilazione.   In coda al fronte, si attiverà una sostenuta ventilazione da nord-ovest. Il Maestrale, come spesso accade in estate, porterà un deciso ricambio d’aria su gran parte della Penisola, a partire dalla Sardegna e dalle coste tirreniche, per poi estendersi a tutto il territorio nazionale. Sarà proprio questa corrente a scacciare l’afa e abbassare le temperature, specialmente nei valori minimi notturni.  

    Il 26 giugno possibile picco della rinfrescata: calo termico anche in quota

    L’analisi delle mappe termiche a 850 hPa – circa 1500 metri di quota – indica che tra la notte e l’alba di giovedì 26 giugno potremmo assistere a una delle rinfrescate più marcate da inizio mese. Le isoterme scenderebbero di diversi gradi rispetto ai valori attuali, riportando le temperature su livelli più consoni alla media climatica di fine giugno. Un segnale importante, che potrebbe segnare anche la fine del dominio anticiclonico.   Il passaggio della saccatura, pur non estendendosi con la stessa intensità a tutto il territorio nazionale, rappresenterebbe una svolta importante sul piano atmosferico. In particolare al Nord, il break potrebbe risultare benefico per l’agricoltura e per il bilancio idrico, dopo settimane di caldo anomalo e stress termico.  

    Un break temporalesco da confermare, ma sempre più probabile

    Va sottolineato che le simulazioni modellistiche, pur concordi nel segnalare l’ingresso della saccatura, non sono ancora perfettamente allineate sulla traiettoria e sull’intensità dei fenomeni. Tuttavia, il segnale meteo-climatico è chiaro: la terza decade di giugno potrebbe segnare una pausa significativa dalla calura, offrendo anche un miglioramento della qualità dell’aria e un alleggerimento del carico termico notturno, ormai critico in molte città italiane.   Le prossime emissioni dei modelli saranno cruciali per definire i dettagli: quali regioni vedranno i temporali più intensi, dove si registrerà il maggior calo termico e quanto durerà l’eventuale tregua prima del possibile ritorno dell’anticiclone. Intanto, il break atteso tra il 24 e il 26 giugno sembra assumere contorni sempre più concreti.  

    Conclusione: ci stiamo avvicinando a una svolta meteo?

    Giugno 2025 è stato finora uno dei mesi più caldi e stabili degli ultimi anni. L’inserimento di una saccatura nordatlantica nella settimana finale potrebbe modificare radicalmente il quadro, riportando una maggiore variabilità e interrompendo – anche se temporaneamente – il dominio dell’anticiclone nordafricano. Un’occasione per “tirare il fiato”, ma anche un passaggio che, se mal gestito sul piano locale, potrebbe portare fenomeni violenti e repentini.   Il tempo tra il 24 e il 26 giugno sarà da monitorare con attenzione: perché quando il caldo estremo incontra l’aria fresca del Nord Europa, i contrasti meteo non sono mai banali.

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