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METEO GIORNALE
  • Quando il METEO cambia a velocità siderali. Anche a MAGGIO

    Ebbene sì, ultimamente stiamo assistendo a cambiamenti repentini delle condizioni meteo climatiche. La persistenza s'è avuta soltanto nelle prime due settimane d'aprile, ovvero nel momento di pieno dominio dell'Anticiclone Africano.

     

    Prima, a marzo, il tempo s'era dimostrato dinamico, idem nella seconda metà di aprile. Una seconda metà di aprile che, lo ricordiamo, ha proposto freddo, poi caldo, poi il maltempo. Stiamo per salutare un mese che, per certi versi, è stato più cattivo di marzo, per altri lo è stato meno.

     

    Può essere piaciuto o meno, fatto sta che si sta dimostrando un mese pienamente primaverile. E' vero, gli estremi termici che stiamo registrando non sono per nulla gradevoli ma tant'è, la "normalità del nuovo millennio" è servita. Non potremmo pretendere qualcosa di diverso, o forse sì, ma per pretendere qualcosa di diverso si dovrebbe tornare indietro nel tempo.

     

    Adesso ci aspetta maggio e il tempo, come al solito, sta cambiando a velocità siderale. Si sta passando dal caldo al maltempo, dal caldo al fresco, in men che non si dica. Il caldo d'Estate lascerà strada al fresco incipiente d'inizio Primavera, ovvero dalle solite anomalie positive si passerà ad anomalie di segno opposto.

     

    Forse vi sarete stufati di sentirvelo dire, ma sappiate che questi sbalzi non sono affatto normali. O perlomeno, non per chi come noi ha in mente la normalità di un tempo.

     

    Qualcuno, giustamente, obbietterà che la Primavera è fatta di sbalzi d'umore ed è vero ma fidatevi, l'andamento termico - rispetto alla media trentennale - non mente e se vi diciamo che si stanno susseguendo anomalie consistenti una appresso all'altra è vero. Successione che proseguirà, anche nei prossimi giorni.

     

    Ciò che spaventa, perlomeno chi scrive, è la velocità con cui si realizzano certi cambiamenti. Non ci si può far nulla, o forse sì, dipende da noi ma soprattutto dalle generazioni future. Prima si prenderà consapevolezza di certi problemi meglio sarà.

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  • Meteo: freddo di ritorno anche a Maggio, è tutto vero?

    Le⁣ proiezioni meteo‌ per il mese di Maggio delineano uno scenario ​che potrebbe sorprendere molti, in quanto suggeriscono la possibilità​ di un ritorno del freddo, nonostante ci stiamo avvicinando a un periodo che tradizionalmente⁣ segna l’inizio⁤ dell’Estate.

     

    I modelli ⁤previsionali,⁢ in particolare‍ quelli del⁣ centro di calcolo europeo,‌ prevedono la formazione di ​una dinamica⁤ atmosferica​ simile a quella​ invernale, con la costruzione di un blocco ‍anticiclonico in grado di spostarsi verso nord-nordest e di favorire ​il trasporto di una massa d’aria fredda ‌verso il Mediterraneo centro orientale.

     

    Questo ‍fenomeno potrebbe verificarsi sul lungo periodo,‍ pertanto è un’ipotesi che necessita di ​ulteriori conferme, ma che potrebbe interessare ‌nuovamente ​anche un’ampia parte dell’Europa.

     

    Segnali invernali nel pieno di Maggio

    Nonostante​ si tratti di ‍proiezioni⁢ isolate, è⁣ importante considerare questi segnali meteo che⁣ indicano la possibilità di un⁤ cambiamento significativo delle condizioni atmosferiche. La presenza di scambi meridiani⁢ e ​la costruzione di una dinamica non così ‍dissimile ‌a quella​ dei ​giorni scorsi suggeriscono che ‌potremmo assistere a un evento meteo anomalo per il mese di Maggio, caratterizzato da un freddo⁢ artico inaspettato.

     

    Negli ultimi anni, l’ultimo mese primaverile​ si è⁣ dimostrato capace ⁢di riservare sorprese meteo di⁤ rilievo. ⁢Pertanto, non è da escludere che possa‌ accadere⁤ qualcosa di simile anche nelle prossime settimane. La possibilità di un ⁤ritorno del freddo, seppur inaspettato, è un’ipotesi da‌ prendere in considerazione, ⁤soprattutto alla luce delle proiezioni modellistiche ⁢attuali. ⁣Questo non dovrebbe tuttavia deporre a sfavore di un avvio dell’Estate fiammante.

     

    Un altro‌ mese estremo?

    Le prospettive meteo per le prossime settimane ci indicano che questo eventuale freddo tardivo potrebbe contrapporsi alle​ prime ​micidiali ⁢rimonte dell’anticiclone ⁣africano. ‌C’è quindi tutta la possibilità di vivere degli sbalzi ‍termici ancora più clamorosi di quelli avuti⁣ ad Aprile. D’altronde le ​tendenze stagionali parlano chiaro riguardo la‍ possibilità concreta di un inizio d’Estate con⁣ temperature ben sopra la media.

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  • La NASA in allerta: gli scienziati si preparano per le tempeste solari su Marte

    Analisi dell’attività solare​ e delle sue implicazioni per la futura esplorazione di Marte

    Il Sole sta ⁣per raggiungere il picco di attività di quest’anno, offrendo una rara opportunità per ‌studiare come le tempeste‍ solari e la radiazione⁢ potrebbero influenzare i futuri astronauti⁣ sul Pianeta Rosso.

    Nelle prossime settimane, due delle sonde marziane​ della NASA avranno l’opportunità senza precedenti⁤ di studiare⁢ come le eruzioni solari – ⁢gigantesche esplosioni sulla superficie del Sole – potrebbero influenzare i robot e i futuri astronauti ⁤su Marte.

    Questo⁣ perché il Sole sta entrando in un periodo di massima attività chiamato massimo solare, un fenomeno che si verifica all’incirca ogni 11⁤ anni. Durante il massimo solare, il Sole ‍è particolarmente​ incline a manifestare violente esplosioni in varie⁣ forme – tra cui le eruzioni solari e le eiezioni di massa coronale – che lanciano‌ radiazioni nello⁢ spazio profondo. ​Quando una serie di questi eventi solari si verifica, si parla di tempesta ⁤solare.

     

    Il​ campo ‍magnetico terrestre protegge in gran parte​ il nostro pianeta dagli effetti di queste tempeste. Tuttavia, Marte ha perso il suo campo magnetico globale molto tempo fa, rendendo il Pianeta Rosso più vulnerabile alle⁣ particelle energetiche del Sole. Quanto​ intensa può diventare l’attività solare su Marte? I ricercatori sperano che l’attuale massimo solare possa offrire loro la possibilità di scoprirlo. Prima ‍di inviare esseri umani su Marte, le agenzie spaziali devono determinare, tra i‌ molti altri dettagli,⁤ quale tipo di protezione dalle radiazioni gli ​astronauti ⁣richiederebbero.

    “Per gli esseri umani e le attrezzature sulla superficie marziana, non abbiamo​ ancora una‍ chiara comprensione dell’effetto delle radiazioni durante l’attività solare”, ha affermato Shannon Curry dell’Università del Colorado Boulder’s Laboratory ⁣for‌ Atmospheric and Space Physics. Curry è il ricercatore principale‍ per l’orbiter MAVEN (Mars Atmosphere and ⁤Volatile EvolutioN) della NASA, gestito dal Goddard Space Flight ‍Center della NASA a Greenbelt, Maryland. “Mi piacerebbe davvero vedere il ‘grande evento’ su Marte ⁢quest’anno – un evento di grandi dimensioni che possiamo studiare per comprendere⁤ meglio le radiazioni solari prima che gli astronauti si rechino su Marte”.

     

    Misurazione ad alta e bassa quota

    MAVEN osserva le radiazioni, le particelle solari e altro ancora dall’alto sopra Marte. La sottile⁢ atmosfera ⁤del pianeta può influenzare l’intensità delle particelle entro il momento in cui raggiungono la superficie, che è dove entra in gioco il rover Curiosity della NASA. I⁢ dati dal Radiation ⁣Assessment⁢ Detector, o RAD, di Curiosity hanno aiutato gli scienziati a comprendere come le radiazioni degradano le ​molecole a base di carbonio sulla​ superficie, un ⁤processo che potrebbe influenzare la conservazione dei segni di antica vita microbica. Lo strumento ha anche fornito alla NASA un’idea di quanto schermo dalle radiazioni gli astronauti⁢ potrebbero‌ aspettarsi utilizzando⁤ caverne, ⁣tubi di lava o pareti rocciose⁤ per ⁣protezione.

     

    Quando si verifica un⁤ evento solare, gli scienziati osservano sia la quantità di particelle ⁤solari sia la⁢ loro energia.

    “Si ​possono avere un milione di particelle a bassa energia o‍ 10 particelle ad altissima energia”, ha detto il ricercatore ‍principale del ‌RAD, Don Hassler dell’ufficio di⁣ Boulder, Colorado, del Southwest Research Institute. “Mentre gli strumenti ⁤di MAVEN sono più​ sensibili a quelli a bassa⁢ energia, RAD è l’unico strumento in grado di rilevare quelli ad alta energia che riescono a penetrare l’atmosfera fino alla ​superficie, dove⁣ si troverebbero gli astronauti”.

    Quando MAVEN rileva un’importante eruzione solare, il team dell’orbiter avvisa il⁤ team di Curiosity affinché possano monitorare i cambiamenti nei dati di​ RAD. Le‍ due missioni possono persino assemblare una serie ⁢temporale che‍ misura ⁣i⁣ cambiamenti fino al mezzo‍ secondo man mano che le ‍particelle arrivano ⁤all’atmosfera marziana, interagiscono con essa e infine colpiscono la superficie.

    La missione MAVEN guida anche un sistema di allerta precoce che avvisa gli altri team ​di missioni marziane quando i livelli ⁢di radiazione iniziano ad aumentare. L’avviso consente alle ‍missioni di spegnere gli ⁤strumenti che potrebbero essere ⁣vulnerabili alle eruzioni solari, che possono interferire con l’elettronica e la comunicazione radio.

     

    La perdita d’acqua

    Oltre a contribuire‍ a mantenere sicuri astronauti⁢ e veicoli spaziali,⁣ lo studio del massimo solare ⁣potrebbe anche fornire informazioni su perché Marte sia passato da essere un mondo caldo e umido simile alla Terra miliardi di anni fa al deserto ghiacciato che è oggi.

    Il pianeta si trova in un punto della sua orbita in cui è più vicino al Sole, il che riscalda l’atmosfera. Ciò può causare ⁣tempeste di ⁢polvere che coprono ​la‍ superficie. A volte ⁢le ​tempeste si fondono, diventando globali.

     

    Mentre ​su Marte rimane poca acqua – principalmente ghiaccio sotto la superficie e ai​ poli – una‌ certa quantità circola ancora come vapore nell’atmosfera. Gli scienziati si chiedono se le tempeste di polvere globali aiutino a espellere questo vapore acqueo, sollevandolo ⁢in alto sopra il‌ pianeta, dove l’atmosfera viene spazzata via durante le tempeste solari. Una teoria è che questo processo, ripetuto abbastanza volte nel corso degli eoni, potrebbe spiegare ⁣come Marte sia passato dall’avere laghi e fiumi‌ a praticamente nessuna acqua oggi.

    Se una tempesta di polvere globale dovesse verificarsi contemporaneamente ⁢a una tempesta solare, offrirebbe l’opportunità di testare quella teoria. Gli scienziati sono‍ particolarmente entusiasti perché ⁢questo particolare ​massimo solare si verifica all’inizio della stagione ‍più polverosa su Marte, ma sanno anche che una tempesta di polvere globale ⁣è un evento raro.

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